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Il decreto del 7 maggio
Antonello Norscia
12 Maggio 2020
TRANI - Da oggi anche per la Giustizia inizia la cosiddetta “Fase 2”. Come già riportato nell’edizione di domenica, il presidente del tribunale di Trani Antonio De Luce col decreto numero 46 del 7 maggio ha disciplinato le modalità di svolgimento ed i casi di rinvio delle udienze penali che erano state calendarizzate in tribunale fino al 31 luglio. Lo stesso decreto, varato dopo aver interpellato il procuratore della Repubblica ed il dirigente amministrativo ed aver sentito il parere del consiglio dell’ordine degli avvocati e della camera penale, prevede una ripresa ancor più diversa e lenta per i procedimenti civili e penali del Giudice di Pace, visto che il processo telematico non è ancora esteso a questo Ufficio.
Il protocollo decreta il rinvio delle udienze civili e penali dopo il 31 luglio, ovvero da settembre in poi, considerando che dal primo agosto come ogni anno scatta, dunque senza soluzione di continuità, l’ordinaria sospensione di gran parte dei termini processuali e delle udienze.
Si celebreranno, dunque, solo determinate udienze, dettagliatamente indicate nel decreto. Tra esse “le udienze che non richiedono la presenza di soggetti diversi dal pubblico ministero, dalla parti private e dai rispettivi difensori; le udienze fissate per l’ammissione dei mezzi istruttori; le udienze di precisazione delle conclusioni e di discussione orale; le udienze fissate per verificare l’esito della richiesta di bonario componimento della lite, ove non sia necessaria la presenza delle parti private a fini conciliativi. Tenuto conto del fatto che presso gli uffici del Giudice di Pace non è possibile garantire la celebrazione delle udienze penali e civili, rispettivamente “mediante collegamenti da remoto”, le udienze saranno celebrate in modalità ordinaria, alla sola presenza del giudice, del cancelliere, del pubblico ministero, delle parti private e dei rispettivi difensori”. Ma saranno celebrate a porte chiuse e comunque senza la partecipazione di praticanti e tirocinanti e “nell’ovvio rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti e nel rispetto della capienza massima delle aule”.
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