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L'attentato
Nico Aurora
16 Marzo 2019
TRANI - Le indagini del commissariato di pubblica sicurezza non si fermano, e questo è il primo episodio di rilievo di cui si occuperà, molto attivamente, il neo dirigente della Polizia di Stato di Trani, Francesco Triggiani, oggi al quarto giorno di lavoro alla guida della struttura di via Sant’Annibale Maria di Francia.
Gli agenti dovranno accertare che il principio di incendio, verificatosi nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi in via Firenze, sia effettivamente di origine dolosa, come sembra, e di conseguenza individuare gli eventuali responsabili di un atto che potrebbe ritenersi, se confermata l’ipotesi del dolo, di matrice estorsiva o ritorsiva.
A quanto si è appreso, ignoti avrebbero cosparso la porta d’ingresso di uno studio commerciale, al piano rialzato di quello stabile, con del liquido infiammabile che avrebbero fatto penetrare all’interno di quell’appartamento anche attraverso la fessura tra porta e pavimento.
Le fiamme sono divampate immediatamente, ma hanno procurato danni limitati soprattutto grazie al tempestivo arrivo dei Vigili del fuoco, allertati dei residenti che, ben presto, avrebbero respirato l’odore acre e del fumo che saliva verso i piani superiori. In poco tempo molti di loro sono scesi in strada, alcuni in pigiama e pantofole, comprese alcune mamme con i loro piccoli in braccio, avvolti da coperte.
Solo quando l’incendio è stato spento e i pompieri hanno verificato l’assenza di ulteriori potenziali pericoli per la pubblica incolumità, tutti hanno fatto ritorno nelle loro abitazioni e ripreso a dormire serenamente dopo il forte spavento.
La presenza di una volante della Polizia sul posto, peraltro, lasciava intendere che le cause del rogo non fossero accidentali, ma di altra natura, e a questo punto sarà proprio l’indagine del commissariato a cercare di fare luce sull’episodio.
Allo stato si sarebbe in presenza di un possibile avvertimento ad una persona, riconducibile per parentela a quello studio, presso il quale potrebbe anche collaborare, che in passato potrebbe avere avuto frequentazioni e, magari, problemi con esponenti della malavita locale.
Quello che potrebbe essere molto più che un suo omonimo, infatti, figura fra i nomi di un’importante operazione che proprio il commissariato di Trani, nel 2008 portò a termine, sgominando un sodalizio dedito allo spaccio della droga fra foggiano e Nordbarese. La Procura di Trani dispose venticinque ordinanze di custodia cautelare, una delle quali riguardò proprio il possibile obiettivo dell’atto incendiario dell’altra notte.
Dunque, fra vecchie ruggini ed un eventuale debito non onorato, potrebbe essere scattata l’azione punitiva. Massimo, comunque, è il riserbo nell’attesa di eventuali, ulteriori sviluppi.
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