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Ritorno fra i banchi
Luca De Ceglia
14 Settembre 2018
Zaini stracolmi di libri, il cui peso può incidere negativamente a livello ortopedico per gli studenti sin dalla scuola primaria. Per tale ragione il 2° Circolo didattico «don Vincenzo Caputi» di Bisceglie ha aderito per il terzo anno scolastico consecutivo al progetto «Scuola senza zaino per una scuola comunità». Prosegue, dunque, con entusiasmo e condivisione da parte di alunni, genitori e docenti coinvolti, il percorso didattico «Scuola senza zaino».
Dai customer satisfaction, ossia dai monitoraggi effettuati alla fine dello scorso anno scolastico, è risultata una considerevole valutazione positiva relativamente ai diversi aspetti analizzati, sia le risultanze degli iscritti al nuovo anno scolastico 2018/19 che al terzo anno dall’introduzione di questo nuovo approccio didattico hanno visto la formazione di tre classi prime del plesso “Caputi”. L’attuazione di tale iniziativa è avvenuta in sinergia e col riconoscimento della validità della proposta tra la scuola, l’amministrazione comunale e lo sponsor Exprivia Spa che il 17 settembre, nel primo giorno di scuola, donerà ad ogni alunno iscritto nelle classi prime “SZ” una borsa a tracolla leggera che sostituisce il classico zainetto e che li accompagnerà per tutto il corso di scuola primaria.
“Si tratta di un progetto innovativo che va oltre il tradizionale modello di scuola i cui concetti fondanti ruotano intorno a tre parole cardine: ospitalità, responsabilità, comunità, valori che diventano sempre più essenziali per costruire una società aperta, sicura e inclusiva - commenta Patrizia Sette, una delle insegnanti del 2° Circolo - l’obiettivo fondamentale è fare in modo che bambini e bambine sviluppino autonomia, responsabilità e cura della propria crescita e di quella degli altri e siano capaci di autodeterminarsi, scegliendo regole e procedure di gestione della vita scolastica, imparando al lavorare da soli e in gruppo”. La mamma di Tommaso, uno degli alunni coinvolti nel progetto ed ora costretta a malincuore a trasferirsi in un’altra città dove non troverà “SZ”, dice che “finalmente è una scuola che insegna ai bambini il concetto della comunità e non dell’individualismo, del bene comune e dell’importanza che ha per tutti il valore del rispetto delle regole e il vero significato di libertà, il senso di responsabilità e la forza di un gruppo”. Bambini piccoli ma capaci di essere autonomi e responsabili. Per esempio non si dovrà etichettare nessun materiale scolastico, per distinguere il tuo dal mio.
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