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18 Luglio 2018
LUCA DE CEGLIA
BISCEGLIE - Far quadrare i conti dell’evento storico e tradizionale per eccellenza dell’estate biscegliese, ovvero dei festeggiamenti in onore dei santi Mauro vescovo, Sergio e Pantaleone, non è stato mai un compito facile per la Commissione Feste Patronali. Anzi oggi si è molto vicini al rischio di dover ridimensionare gran parte degli aspetti caratteristici della festa popolare a causa dell’insufficienza di fondi per fronteggiare le spese, sia della grande festa in questione che di quella settembrina per la compatrona Madonna Addolorata.
La scarsità contributiva di oboli volontari da parte di commercianti, imprese e cittadini in genere, i cui bilanci risentono la crisi economica (tra i pochi a collaborare fattivamente è la Confcommercio), ed il ridotto finanziamento solitamente elargito dal Comune potrebbero già in questi giorni portare alla decisione di effettuare tagli drastici delle voci di spesa e del programma tra luminarie, fuochi d’artificio e bande musicali. Una “cornice” senza della quale tutto si ridurrebbe alla sola celebrazione religiosa ed alla processione dei busti argentei dei tre Santi Martiri. Ma a quanto pare quest’anno ci si dovrà accontentare di metà dei consueti fuochi pirotecnici e dei concerti bandistici.
A meno che in extremis non si faranno avanti altri sponsor. Tutto ciò comunque considerando che la festa patronale è alle porte: si svolgerà nella prima settimana di agosto. Ad una situazione così critica si era arrivati, nella storia della festa, in particolare nel lontano 1891 allorquando la Commissione della festa (ovvero gli amministratori della Nobile Congrega dei SS. Protettori) rese noto ai cittadini che “avendo constatato che i soliti volontari oblatori quest’anno non vogliono contribuire alla celebrazione della festa popolare è venuta nella determinazione, se questo stato continua, di non fare per quest’anno la festa... Trascorso il detto termine infruttuosamente procederà per quest’anno a celebrare la sola festa religiosa con processione che avrà luogo domenica 9 agosto .In un manifesto successivo del 1 agosto 1891 il Governatore della Nobile Congrega dei SS. Protettori, Ottavio Fiore, confermò ai cittadini biscegliesi che “non ci sarà la festa popolare ma la sola processione religiosa”. In soccorso ci fu l’amministrazione comunale con a capo il sindaco Bartolo Caprioli ad integrare una spesa complessiva che ammontava a circa 10 mila lire.
Tra gli esiti c’era il pranzo offerto ai poveri ricoverati nell’ospedale Cappuccini (20 lire) e la regalìa al Corpo della polizia urbana (70 lire). L’8 novembre 1903, con Regio Decreto n. 456, il patrimonio della Confraternita dei Santi Protettori fu trasformato “allo scopo di concedere sussidi temporanei alle famiglie di ammalati poveri ed anche a quelle di operai bisognosi, i quali, vivendo col prodotto del solo lavoro, si trovino, o per malattia o per altre circostanze, nella impossibilità di provvedere al sostentamento della famiglia”.
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