Comune

Bisceglie, via altri 3 assessori «Un tradimento certificato»

Luca De Ceglia

Si sono dimessi Paolo Ruggieri (manutenzioni), Stefania D’Addato (cultura) ed Onofrio Caputi (servizi sociali).

BISCEGLIE - Altro “colpo di scena” a palazzo di Città, mentre si va verso la scadenza del mandato amministrativo iniziato nel 2013. Tre assessori comunali di “area spiniana” hanno presentato le loro dimissioni dall’incarico: Paolo Ruggieri (manutenzioni), Stefania D’Addato (cultura) ed Onofrio Caputi (servizi sociali). Un quarto assessore (stando alle voci di corridoio: Vincenzo Valente, attività produttive), potrebbe aggiungersi oggi ai dimissionari colleghi di giunta che l’hanno preceduto.

«Non si può andare avanti così, con una giunta municipale monca e con un vice sindaco (facente funzioni di primo cittadino), l’avv. Vittorio Fata, impegnato nella campagna elettorale come candidato», motiva l’assessore Ruggieri, noto per i celeri interventi su immobili comunali, strade, igiene, rispetto agli altri due membri dell’esecutivo che erano in “sella” da pochi mesi. Dietro le quinte si costruiscono altre strategie politiche. L’attività della giunta è rallentata. Lo si deduce dall’esigua produzione di delibere. Inoltre l’ultima riunione del Consiglio comunale è naufragata per la mancanza del numero legale, essendo presenti solo i consiglieri di minoranza.

Il vice sindaco Fata è polemico verso i dimissionari. “Amministrare la città è un privilegio ed un dovere, significa scegliere, assumersi delle responsabilità dice Fata - non è un lavoro, ma è un impegno civico costruito sulla dignità e la fiducia che centinaia di cittadini hanno accordato”.

Le “puntate precedenti”? “Come nel 2013 considerai folli le famose “coltellate notarili” e la caduta dell’amministrazione, adesso coerentemente considero fuori luogo le dimissioni degli assessori D’Addato, Ruggieri e Caputi – continua Fata - perché arrivano ad un mese dalle elezioni, in cui bisogna provvedere all’allestimento di un cartellone urgente di eventi estivi importante, o alla chiusura di progetti per ottenere finanziamenti per lo sfangamento del porto”.

Incisiva la chiosa finale dell’avv. Fata: «Queste dimissioni sono un tradimento certificato, alla fiducia dei cittadini ed alla città lasciata per un mese senza guida, ma io non mi sottrarrò alle mie responsabilità e continuerò a guidare la città». Come si procederà ora? Con nuove nomine o mantenendo le deleghe “ad interim” sempre che le norme lo consentano? Un commissariamento lampo? «Nelle prossime ore incontrerò il prefetto per concordare la soluzione migliore per dare a Bisceglie certezze amministrative e politiche fino alle elezioni del 10 giugno – annuncia Fata - stiano tranquilli i cittadini e si rassegnino coloro che per un mero calcolo politico elettorale pensano di mandare allo sfascio la Città: mi farò carico personalmente anche dei settori abbandonati dagli assessori dimissionari. L’interesse pubblico e quello dei concittadini non lo abbandonerò mai».

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