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Luca de Ceglia
08 Maggio 2018
BISCEGLIE - “Tu chiamale se vuoi… elezioni”. Ci perdoni il buon Lucio Battisti. Ma di “emozioni” in politica se ne provano sempre meno. Se poi si fa riferimento alle vicine votazioni amministrative si rischia di cadere in uno stato confusionale.
Ne è un esempio ciò che accade nella piazza di Bisceglie, da sempre città protagonista nella storia, di anomalie politiche. A quattro giorni dal termine di scadenza per la presentazione di liste e candidature a sindaco ed a consigliere comunale qual è il “quadro” politico attuale?
Al momento i candidati aspiranti alla carica di sindaco di Bisceglie sono 6, salvo altre ormai difficili mutazioni. Mancheranno invece sulla scheda elettorale i simboli storici antagonisti del Partito Democratico e di Forza Italia. Ci sarà una valanga di liste civiche, che poi come la storia insegna in gran parte dei casi si dissolvono a seconda delle esigenze.
il pd L’epilogo di partito più caotico a cui si è assistito è stato quello del PD coinvolto in diverse situazioni di frammentazione. Tanto che il segretario regionale Marco Lacarra, con i segretari provinciali Pasquale Di Fazio e Vito Boccia, hanno deciso di congelare la presentazione della lista PD motivando di “aver verificato l’impossibilità di adempiere a percorsi elettorali unitari e condivisi”. Ma resta in moto il progetto politico dell’ex sindaco Francesco Spina che ha dichiarato il suo sostegno al candidato sindaco Franco Napoletano. Quella che viene definita l’ennesima “magia” di Spina, dopo il passaggio nel PD, si manifesta con la stessa tattica di far incetta di liste e disponibilità a firmare di decine di cittadini biscegliesi. Gli avversari in campo non son da meno a livello organizzativo.
Il candidato sindaco Angelantonio Angarano ha costruito un percorso nuovo salutando prima il suo PD che lo aveva visto in Consiglio comunale come ferreo oppositore di Spina facendolo passare in secondo piano durante la “migrazione” di Spina e della sua maggioranza nel PD; Quindi Angarano ha stretto alleanza con ciò che resta dello schieramento di centro destra coordinato da Sergio Silvestris. Ha così aggregato ben 8 liste civiche, l’ultima delle quali Democrazia e Solidarietà (espressione sin dal 1994 di un gruppo di aderenti coordinati dall’avv. Tonio Belsito che ha rinunciato alle insistenti offerte di candidature a primo cittadino).
Stesse modalità avviate da tempo con il motto “…nel modo giusto” le cavalca il candidato sindaco Gianni Casella (anch’egli consigliere comunale uscente minoranza) che ha formato numerose altre “civiche” e imbarcato il simbolo dei Verdi.
Casella ritenta la conquista della poltrona di sindaco che non gli riuscì nel 2013 col centrodestra. Veleggia verso le elezioni del 10 giugno anche la lista del Movimento 5 Stelle con il candidato Enzo Amendolagine, uno dei suoi attivisti di punta. Così come meno rumoreggiante è l’ex assessore provinciale e comunale Tonia Spina, l’unica donna candidato sindaco che parteciperà alla “competizione”, a quanto pare appoggiata da sei nuove liste.
A completare la “sestina” è Vittorio Fata, il vice sindaco che sta reggendo da settembre scorso il “governo” cittadino, dopo la decadenza del sindaco Francesco Spina. L’avv. Fata, stando ai patti iniziali, fu proiettato come erede e candidato sindaco “in pectore”. Poi cammin facendo è spuntato l’accordo Spina-Napoletano, probabilmente frutto di prospettive già ipotizzate in “illo tempore”. Sicchè Fata, reduce da trattative politiche alternative, non ha mollato e si è candidato credendo di poter finanche sfatare il detto: “l’importante e partecipare”. Ci sono sempre i tempi supplementari del “ballottaggio”. Che quasi tutti prevedono.
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