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Andria
Marilena Pastore
04 Maggio 2018
La piscina comunale di Andria
ANDRIA – Il movimento Cinque stelle, gruppo consiliare guidato da Michele Coratella, interviene sulla questione relativa alla gestione della piscina comunale.
«Uno dei problemi che si trascinano da anni in questa città – scrive Coratella insieme agli altri consiglieri comunali Pietro Di Pilato, Vincenzo Coratella, Doriana Faraone, Donatello Loconte - Attalmente la situazione è in pieno caos, come tante altre cose dell’amministrazione Giorgino. Il comune ha chiesto la restituzione della piscina comunale al gestore privato, con un contratto scaduto da tempo, ma non riuscendo dallo stesso privato neanche ad incassare il credito vantato, che a detta dello stesso comune sarebbe di oltre 430mila euro. Nel contempo il comune di Andria sarebbe debitore, nei confronti del gestore, di una somma che lo stesso comune non ha ancora quantificato. Dulcis in fundo, la gara pubblica per avere un nuovo gestore, che doveva essere predisposta già qualche anno addietro, ancora stenta ad avviarsi. Tutta questa farsa – ripercorre il gruppo consiliare M5S - era già inziata a febbraio 2015, quando i revisori dei conti comunali evidenziavano all’amministrazione che la morositá del gestore ormai consisteva in alcune annualità».
E poi: «Da allora, in questi oltre tre anni, molta corrispondenza è rimpallata all’interno del comune tra i vari settori, sembra anche con conferenze di servizi richieste e mai tenutesi e con la ricerca di professionalità esterne in grado di espletare la nuova gara di affidamento della gestione di una piscina. Negli ultimi mesi di questa farsa amministrativa fortunatamente si è interessata la Procura della Corte dei Conti. Ma i nostri interrogativi restano – conclude Coratella - un gestore con il contratto scaduto, con la richiesta di restituzione dell’impianto e, sembra, anche una seria situazione di morosità, quale prospettiva di investimenti e quindi di qualità del servizio può dare agli utenti della piscina rispetto ad un gestore vincitore di una nuova gara pubblica fatta al tempo giusto? Perché e soprattutto per responsabilità di chi è avvenuto questo ennesimo scempio?».
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