POTENZA - Nelle università italiane si allungano i tempi per finire gli studi. E da questo trend non è esente la Basilicata. I ragazzi impiegano troppi anni oltre il previsto e questo comporta spese che raddoppiano, sprechi, disagi vari e difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Non solo. In una speciale classifica fornita dal Comitato nazionale valutazione del sistema universitario per quanto riguarda i crediti formativi (Cfu), l'anno preso in riferimento è il 2007, la media nazionale è di 26,2 crediti formativi per ogni studente. E tra gli atenei nel 2007 la Basilicata è tra le regioni dove si sono accumulati meno crediti. Appena il 17,2 a testa. Mentre in vetta alla graduatoria c'è Milano «San Raffaele» con 54.
Tornando alla nostra regione, fanalino di coda, non c'è tanto da stare allegri. Ecco come la pensa il professor Ignazio Marcello Mancini (Senato Accademico della Basilicata), del dipartimento di ingegneria e fisica dell'ambiente. «Meno crediti tra gli studenti della Basilicata? E' possibile, anche se la cosa va verificata, che molti ragazzi abbiano incontrato molte difficoltà - dice il prof. Mancini - Va comunque detto che negli ultimi tre anni sono state aperte quattro nuove facoltà con parecchi iscritti». Ecco un altro docente della facoltà di ingegneria, prof. Nicola Maria Auciello. «Il sottoscritto - dice insegna - Scienze delle costruzioni, materia di per sè ostica dove è evidente che i ragazzi, pur impegnandosi e studiando, incontrano qualche difficoltà. Ma gli ostacoli incontrati dagli studenti lucani non sono da meno di quelli di altri atenei. Io vengo dall' Università di Napoli e posso assicurare che la situazione è più o meno simile ».
Altri docenti sono molto restii a sbilanciarsi su questo campo. Alla domanda se sono i nostri studenti ad andare a rilento (tanto da allungare i tempi per terminare gli studi) oppure è l’università a prendersela comoda, non forniscono risposte esaurienti. «Serve un dibattito lungo e approfondito che non si può esaurire in poche battute», risponde qualcuno. E il fatto che presso l’Univer - sità di Basilicata si sono accumulati meno crediti formativi porta disagi e al raddoppio delle spese in quanto tra gli stessi studenti è difficile avere borse di studio e posti-alloggio. Con conseguente aumento delle spese da parte della famiglie. Sulla questione del credito formativo universitario (Cfu) si tratta di una modalità utilizzata nelle università italiane per misurare il carico di lavoro richiesto allo studente. Ad ogni esame universitario è infatti associato un certo numero di Cfu, che ne stimano l'impegno richiesto. Convenzionalmente 1 Cfu è pari a 25 ore di lavoro (indipendentemen - te se questo sia svolto come studio personale o come frequenza a laboratori o lezioni). Per conseguire la laurea o la laurea magistrale lo studente deve conseguire rispettivamente 180 crediti e ulteriori 120. Introdotti con la riforma dell'università del 1999 crediti sostituiscono la tradizionale differenza esistente tra «annualità» e «semestralità», oltre a consentire una semplificazione a riguardo del riconoscimento di esami sostenuti in altre università italiane o europee (ad esempio nell'ambito del programma «Erasmus». I crediti formativi, generalmente, possono essere acquisiti non solo sostenendo gli esami. Le diverse facoltà possono determinare il riconoscimento dei crediti ottenuti tramite attività lavorativa, stage o altro. ANTONIO MASSARO
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