Tangenti lucane: scarcerato Ferrara, posto ai domiciliari
Il Tribunale del riesame di Potenza ha annullato l’ordinanza con la quale, il 2 febbraio scorso, era stato arrestato – con l’accusa di ricettazione – l'imprenditore coinvolto nell’inchiesta su presunte tangenti pagate per sfruttare il petrolio dei giacimenti della Basilicata • Total Basilicata ferma per un anno
17 Febbraio 2009
POTENZA - Il Tribunale del riesame di Potenza ha annullato l’ordinanza con la quale, il 2 febbraio scorso, era stato arrestato – con l’accusa di ricettazione – l'imprenditore Francesco Rocco Ferrara, coinvolto nell’inchiesta su presunte tangenti pagate per sfruttare il petrolio dei giacimenti della Basilicata, e gli ha concesso gli arresti domiciliari. La notizia è stata confermata dall’avvocato Emilio Nicola Buccico, difensore di Ferrara insieme a Giulia Bongiorno, che è anche parlamentare.
Ferrara fu arrestato a metà dello scorso mese di dicembre insieme ad altre persone, fra le quali l'amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha. Il 30 dicembre il Tribunale del riesame lo collocò agli arresti domiciliari da dove, il 2 febbraio, fu di nuovo trasferito in carcere. L’accusa di ricettazione è riferita al fatto che, al momento dell’arresto, Ferrara fu trovato in possesso di un fascicolo di circa 150 pagine contenenti la trascrizione di intercettazioni che lo riguardavano e che dovevano essere segrete. Ieri, nell’ambito della stessa inchiesta, il gip di Potenza ha sospeso per un anno la concessione “Gorgoglione” assegnata a Total Italia, che ha espresso “indignazione” per la decisione del magistrato e ha annunciato ricorso al Tribunale del riesame.
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