Appalti & Sanità in Basilicata assessore regionale in Procura
di GIOVANNI RIVELLI I fratelli Angelo e Pietro Chiorazzo, dell'associazione temporanea d'imprese Naer servizi Srl (riconducibile alla coop «La Cascina»), incontrarono l'assessore regionale alla Sanità Antonio Potenza (Popolari Uniti) prima di vincere un appalto di 25 milioni per le pulizie all'ospedale San Carlo. Il pm Woodcock vuol vederci chiaro: interrogati assessore e dg dell'Azienda Ospedaliera, Giovanni De Costanzo • Politica, polemiche in Puglia dopo le dimissioni dell'assessore alla Salute, Tedesco
10 Febbraio 2009
POTENZA - Un imprenditore ricevuto al San Carlo di Potenza pochi giorni prima di aggiudicarsi una gara da 25 milioni di euro. Lo stesso imprenditore accolto anche dall’Assessore regionale della Sanità e all’uscita telefona al «contatto» che gli ha procurato l’appuntamento per dirgli che l’assessore «si è messo a disposizione». E lo stesso «intermediario» in una telefonata in cui si parlava dell’appalto aveva assicurato agli imprenditori: «... Eh, vabbé, io comunque ho parlato con lui. Tutto a posto». Il Pm Henry John Woodcock vuol vederci chiaro. Vuol capire se e con chi abbia parlato, di cosa, e a cosa siano legate la «disponibilità» a cui si fa riferimento in una telefonata e l’iperattività di quei due fratelli, Angelo e Pietro Chiorazzo, dell’associazione temporanea d’imprese Naer servizi Srl, riconducibile alla coop «La Cascina», dell’amico «intermediario Mario Araneo, storicamente ben inserito prima nella Democrazia Cristiana e ora del centrosinistra e pronto a mobilitarsi.
Il magistrato ha così interrogato l’assessore regionale alla Sanità della Regione Basilicata Antonio Potenza (Popolari Uniti) e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo (la più grande della regione) Giovanni De Costanzo. In entrambi i casi il Pm ha chiesto informazioni su incontri avuti con i fratelli Chiorazzo. Incontri di cui aveva avuto notizie grazie a precedenti attività d’indagine, tra intercettazioni e osservazioni con pedinamento. Intercettazioni, va detto, che chiamano in ballo solo indirettamente Potenza e De Costanzo che sono stati convocati anche per dare una «interpretazione» delle cose dette da terzi.
E partiamo dall’assessore alla sanità Potenza. A settembre dello scorso anno, l’esponente politico riceve una telefonata da Mario Araneo. L’uomo gli si presenta come figlio di un ex esponente della Democrazia Cristiana (il padre è stato segretario di sezione a Pescopagano) e chiede un appuntamento per i fratelli Chiorazzo. L’assessore fissa l’incontro e i Chiorazzo vengono ricevuti. Ma all’uscita uno dei due chiama Araneo riferendo che l’assessore «si è messo a disposizione». Una telefonata che il pm Woodcock ha fatto ascoltare, nel corso dell’interrogatorio, chiedendo quale fosse il motivo del colloquio e a cosa facesse riferimento quella «disponibilità» espressa. Potenza avrebbe mostrato perplessità su quell’incontro, avrebbe detto di averli ricevuti per prassi politica e di essersi interrogato sul perchè di quella visita in cui gli imprenditori avrebbero fatto una generica «messa a disposizione» ricevendo un’altrettanto generica «messa a disposizione».
Simile, l’andamento dell’interrogatorio di De Costanzo. Il manager avrebbe spiegato di aver ricevuto i due Chiorazzo come altri fornitori della struttura per cortesia (essendosi insediato da poco) su richiesta degli stessi Chiorazzo. Una affermazione subito riscontrata interrogando un’addetta alla segreteria. Ma il Pm intenderebbe andare fino in fondo a quelle conversazioni captate. E l’inchiesta continua ad andare avanti. GIOVANNI RIVELLI
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su