POTENZA - Resteranno aperti tutti i giorni, per una sola settimana al mese, gli otto uffici postali del territorio Potentini interessati dal provvedimento di chiusura a «singhiozzo», che, nei primi giorni di questo 2009, aveva provocato le ire di pensionati, cittadini, ed amministrazioni comunali. La decisione è stata comunicata dalla Country Manager area Sud di Poste Italiane, Letizia Carbonari, al termine di un incontro tenuto ieri mattina alla Sala dell’Arco del Comune di Potenza, al quale hanno partecipato il Sindaco di Potenza e Presidente Anci Basilicata, Vito Santarsiero, il vice presidente Anci Fernando Picerno, i Sindaci di Marsico Nuovo, Tramutola, Castelgrande, Moliterno, San Fele, Filiano, Bella, Nova Siri, l’assessore Vito Summa della Provincia di Potenza, il dirigente regionale Pasquale Golia, Antonio Palermo, Domenico Luglio e Antonio Canosa di Cgil, Cisl e Uil e Franco Cancellara per l’Ugl. Per Poste Italiane erano presenti oltre a Carbonari, il responsabile Sud 1 comunicazione Ventricelli, la direttirice Filiale Poste Potenza, Forno, la direttrice filiale Poste Matera Lombardi e il responsabile Operazioni dell’Area, Lucch isani.
La settimana durante la quale gli uffici di Maratea Porto, Acquafredda, Seluci, Cogliandrino, Sant’Antonio Casalini, San Cataldo di Bella, Scalera e Dragonetti, è la prima del mese, quella «calda» del pagamento delle pensioni. L’ufficio postale di Maratea Porto, poi, come di consueto, resterà aperto tutti i giorni anche nei mesi di luglio e di agosto, quando ai residenti si aggiunge anche il «traffico» dei numerosi turisti della cittadina tirrenica. Si tratta, dunque, di una prima risposta alla «criticità del servizio sul territorio lucano a causa del ridimensionamento avvenuto a partire dal primo gennaio scorso», rappresentata ai dirigenti di Poste Italiane da Anci, Upi, Regione e sindacati nel corso dell’incontro di ieri mattina, insieme ad altri annosi e mai risolti problemi, come «il grave ritardo che spesso si registra nella consegna della posta, le lunghe file presso gli sportelli postali, causato spesso da carenza di personale e dalla presenza di uffici con un solo dipendente».
Situazioni che, evidentemente, diventano ancora più gravi, se si considerano le particolarità della Basilicata, una regione di piccoli numeri, dove l’80 per cento dei comuni ha meno di cinquemila abitanti, distruibuiti in una vasta rete di frazioni, spesso mal collegate fra di loro. Una regione dove per un pensionato, percorrere quei pochi ma tortuosi chilometri che separano l’uf ficio postale di Scalera da quello di Dragonetti può davvero risultare un problema insormontabile. Dove d’inverno gli spettacolari tornanti che separano Maratea Porto dalle altre frazioni possono diventare molto pericolosi per la pioggia e le frane, dove per popolose frazioni come Seluci e Cogliandrino, il rafforzamento dell’identità territoriale passa anche attraverso la presenza di un ufficio postale.
«Una realtà che - hanno sottolineato le istituzioni e i sindacati lucani nel corso dell’incontro di ieri - impone una impostazione programmatica e gestionale del servizio postale diversa e specifica di altre realtà del paese». In risposta a questo appello, Carbonari si è impegnata a «verificare le situazioni di criticità evidenziate sia nella distrubuzione che presso gli uffici» e, oltre ad aver garantito l’apertura degli otto sportelli ogni giorno per la prima settimana del mese, ha annunciato di voler «incontrare i sindaci interessati per un approfondimento delle esigenze e per una puntuale verifica delle utenze», entro i prossimi venti giorni. GIOVANNA LAGUARDIA
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