di EMILIO SALIERNO MATERA - Una vera e propria campagna denigratoria del sistema di acquisto di latte crudo ai distributori automatici. Chi fa la vendita diretta o la promuove (1 euro al litro) respinge l’allar mismo sugli effetti patogeni del prodotto che riporta alla memoria vecchi ricordi, quando il latte appena munto veniva consegnato a domicilio, in bottiglia o in fusti di alluminio. Soprattutto con la bollitura non c’è motivo di temere alcunchè, e comunque i controlli delle Asl e quelli fatti dalle aziende sono continui e molto severi. Pasquale Chito è titolare dei due distributori installati a Matera (via Traetta e rione San Pardo).
«Il nuovo sistema – chiarisce – ha permesso di liberarci dal ricatto dei raccoglitori e dei caseificatori. L’accordo sottoscritto tra le organizzazioni di categoria e il dipartimento regionale all’Ag ricoltura, fissando il prezzo del latte a 0,46 centesimi, non è stato mai rispettato e questo a danno di noi allevatori. La vendita diretta è una buona iniziativa e abbiamo fatto degli investimenti per promuoverla. Ho installato anche una seconda macchinetta, a ottobre, posizionandola in un piccolo locale, mentre la prima, inaugurata ad aprile, si trova presso un mini market».
La media giornaliera di latte venduto a Matera è di 400 litri, grazie ad entrambi i distributori aperti dal lunedì al sabato. Il latte disponibile al distributore è crudo, fresco di giornata, proveniente da mucche costantemente controllate, garantito sotto il profilo qualitativo ed igienico sanitario, senza nessun trattamento. È munto, filtrato, refrigerato e mantenuto alla temperatura di 4 gradi: questo permette di berlo in tutta sicurezza. È garantita anche la qualità organolettica, insieme alle componenti vitaminiche e salutistiche. Dal distributore automatico è possibile acquistare “latte crudo”, cioè non trattato termicamente, a differenza dei vari tipi di latte confezionati acquistabili nei negozi e supermercati che hanno dovuto subire diversi trattamenti di pastorizzazione. In pratica, basta recarsi alla “milk slot machine” e si può gustare latte freschissimo, naturalmente in linea con tutte le normative igienico sanitarie (se conservato in frigo, dura 48 ore).
«I casi sospetti di latte a rischio – dice Giuseppe Brillante, direttore regionale di Coldiretti – sinora sono stati denunciati dall’Assolatte, organizzazione che si sente direttamente in competizione con il sistema della vendita visto che i suoi associati gestiscono la grande distribuzione nei supermercati».
Coldiretti segnala, oltre alla bontà del latte, «la sicura provenienza dal nostro territorio e il risparmio (mediamente nei negozi 1 litro di latte fresco viene venduto a un prezzo oscillante tra 1,60 e 1,70 euro, al distributore basta inserire una moneta da 1 euro). E poi altri risvolti positivi come il riciclaggio di bottigliette di plastica o vetro. “Fare il pieno” dal distributore dà il vantaggio di poter riutilizzare il contenitore impiegato senza dover gettare nell'immondizia le 57 bottiglie di latte all'anno che consuma, in media, ogni italiano in 365 giorni».
E la vigilia di Natale, Coldiretti Basilicata ha organizzato a Matera il «Milk day», con punti vendita dell’azienda agricola San Giuliano in via San Pardo e in via Tommaso Traetta. «La vendita diretta del latte crudo – sottolinea Rocco Battaglino, presidente regionale della Coldiretti Basilicata - mina gli interessi dei grandi gruppi economici che gestiscono la distribuzione. Con il meccanismo della filiera corta si garantisce, oltre ad un risparmio per il consumatore, anche nei trasporti, utilizzando meno risorse energetiche e contribuendo ad abbassare la soglia dell’inquinamento».
A proposito di distributori automatici di alimenti: oltre al latte, a Matera sta per avviarsi anche la vendita diretta di pasta, sì proprio di pasta. L’iniziativa è del gruppo Tandoi (che produce la Pasta di Matera), che in collaborazione con l’Università del Salento e il Politecnico di Bari ha realizzato un innovativo distributore automatico a basso costo per prodotti confezionati. La nuova «creatura», a cui sembrano già interessati diversi supermercati di Matera, occupa meno spazio rispetto agli scaffali tradizionali ma offre un assortimento più ampio. Il punto vendita potrà contare su più formati di pasta, su una maggiore protezione degli involucri, su una gestione più facile del riassortimento e una notevole riduzione di costi. Di qui, dunque, le aspettative anche dei consumatori per quanto riguarda il contenimento dei prezzi.
Le associazioni dei consumatori «fanno il tifo» per la vendita diretta dei beni di prima necessità, a cominciare dal latte. Giuseppe Cotugno, di Federconsumatori, è convinto «che tale modalità di vendita sia un valido sostegno all’economia familiare, che consente un notevole risparmio sulla spesa alimentare. In questo modo i produttori possono garantire ai consumatori l’offerta di prodotti stagionali, locali, sicuri e di qualità ». Angelo Festa, dell’Adicon - sum, sostiene la necessità di «aumentare i punti vendita di latte crudo, che rappresentano davvero una buona occasione per sposare qualità e convenienza. Nell’ambito della filiera corta, anche questo tipo di iniziative non può che fare bene ai consumatori e alle economie familiari».
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