Chiude la Daramic di Tito Scalo 137 persone perdono il lavoro
La società (gruppo Polypore) ha deciso di cessare la produzione di separatori in plastica per batterie nello stabilimento potentino, dove lavorano 137 persone, a causa della perdita di una fornitura con la "Johnson Controls Battery Group": le trattative sindacali, sostenute dalla Regione Basilicata, sono durate 15 giorni e solo in serata a Potenza è stato raggiunto un accordo per due anni di cassa integrazione. La Daramic è stata inflessibile, nonostante le ipotesi di riduzione della produzione e di Cig a rotazione proposte da sindacati e Regione: l'1 gennaio 2009 chiuderanno i cancelli dello stabilimento
13 Novembre 2008
POTENZA - La Daramic (società del gruppo Polypore) ha deciso di cessare la produzione di separatori in plastica per batterie nello stabilimento di Tito Scalo (Potenza), dove lavorano 137 persone, a causa della perdita di una fornitura con la “Johnson Controls Battery Group“: le trattative sindacali, sostenute dalla Regione Basilicata, sono durate 15 giorni e solo in serata a Potenza è stato raggiunto un accordo per due anni di cassa integrazione.
La Daramic è stata inflessibile, nonostante le ipotesi di riduzione della produzione e di Cig a rotazione proposte da sindacati e Regione: la perdita della fornitura, è scritto in una lettera inviata dal gruppo industriale, è tale “da impedire che la conduzione dello stabilimento possa avvenire nel rispetto degli standard minimi di equilibrio tra costi e ricavi”. L'1 gennaio 2009, quindi, chiuderanno i cancelli dello stabilimento lucano, attivo dalla metà degli anni Ottanta, anche se una condizione “inderogabile” posta dall’assessore regionale alle attività produttive, Vincenzo Folino, è “la bonifica del sito e la reindustrializzazione, su cui – ha detto - chiederemo l’intervento del Governo”.
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