Guariniello: Procura nazionale per combattere «morti bianche»
Il Procuratore di Torino, Raffaele Guariniello - oggi a Matera - per combattere i rischi di infortuni sul lavoro ha detto: «Bisogna trovare formule organizzative di tipo nuovo. A me è cara una proposta di cui si è parlato. La necessità di creare un ufficio che abbia una competenza nazionale. Una Procura, cioè, nazionale o regionale sulla sicurezza»
24 Ottobre 2008
MATERA - Il Procuratore della Repubblica aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, intervenuto a Matera nel corso di un convegno nazionale dell'Ordine degli ingegneri sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ha chiesto "un nuovo costume nella vigilanza" dei cantieri.
"Le morti bianche - ha aggiunto Guariniello - continuano a esserci. Le nostri leggi sono buone e migliorano sempre più. Ci chiediamo come mai non si riesca a porre un argine a questo fenomeno, malgrado i richiami che vengono, in particolare, dal presidente della Repubblica. Il problema è che non riusciamo a renderle pienamente operative. Dobbiamo capire come rimuovere questa inefficienza nell'applicazione della legge. Le cause riguardano,innanzitutto, gli organi di vigilanza che non sono del tutto, purtroppo, adeguati alle esigenze. Abbiamo carenze di organici e di professionalità. C'è necessità di fare più formazione e di un nuovo costume della vigilanza. Non si può, per esempio, pensare che chi fa vigilanza preavvisi le imprese del giorno in cui sarà effettuata l'ispezione.E' un dato inconcepibile. Bisogna - ha concluso - che anche gli ispettori capiscano che non si può abbinare l'attività di vigilanza a una di consulenza per le aziende".
C'è anche la creazione di una Procura nazionale tra le proposte del Procuratore di Torino, Raffaele Guariniello per combattere i rischi di infortuni sul lavoro.
«Dall'altra, però, dobbiamo affrontare - ha continuato Guariniello - il problema dell'intervento giudiziario, cioè la Magistratura deve dare un maggiore contributo. Purtroppo ci sono zone del nostro Paese dove i processi penali in tema di sicurezza del lavoro proprio non si fanno e altre dove si fanno, ma con una tale lentezza che si arriva alla prescrizione del reato. E questa genera un senso di impunità e quando accade è evidente che le imprese possono essere tentate a non fare la sicurezza, quindi bisogna che anche l'Autorità giudiziaria cominci a fare davvero il proprio dovere. Bisogna trovare anche formule organizzative di tipo nuovo. A me è cara una proposta di cui si è parlato. La necessità di creare un ufficio che abbia una competenza nazionale. Una Procura, cioè, nazionale o regionale sulla sicurezza. Perchè purtroppo sono tante le Procure che non hanno le risorse umane, tecnico e organizzative per affrontare questo tipo di processi con la necessaria rapidità. Noi abbiamo cercato di dare un esempio per fare indagini le più rapidi possibili, così - ha concluso - si dà una risposta che viene anche capita dalla gente».
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