«Spariscono le banche locali: meno credito alle imprese lucane»
di MASSIMO BRANCATI I gruppi bancari del Nord hanno sistematicamente comprato banche del Sud e così il sistema creditizio di Basilicata, in dieci anni, è stato interessato da un radicale processo di ristrutturazione: delle 27 banche locali esistenti, nel 2007 ne rimanevano soltanto sette. Cgil, Cisl e Uil regionali: ripercussioni negative sia sui livelli di occupazione, sia per l'accesso al credito
14 Ottobre 2008
POTENZA - Dall'inizio degli anni Novanta, la presenza di operatori bancari in Basilicata è scesa da 41 a 31 unità. Di 27 banche con sede in Basilicata quelle ancora esistenti nel 2007 erano sette, di cui una controllata da un gruppo esterno. Insomma, il sistema creditizio lucano in dieci anni è stato interessato da un radicale processo di ristrutturazione: oggi nel territorio lucano operano complessivamente
234 sportelli distribuiti in 91 comuni (in provincia di Potenza
153, nel Materano 81). La situazione è il frutto dell'«assalto» dei grandi istituti e dei gruppi finanziari del Nord al sistema creditizio locale, con operazioni di acquisizione diretta o indiretta, incorporazione, riorganizzazione che ha prodotto, nel giro di un decennio, la scomparsa di un istituto bancario locale a gestione completa di livello regionale.
Negli ultimi anni persino storiche banche del Sud (come la Carical, il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia) e importanti istituti lucani (come la Banca di Lucania e la Banca Mediterranea) hanno dovuto cedere sportelli, attività e personale ad istituti del Centro-Nord. Un'operazione che è costata soprattutto in termini di sacrificio di personale («espulsi» dal processo produttivo in Basilicata circa 200 lavoratori). Situazione - che secondo Cgil, Cisl e Uil di Basilicata - ha prodotto nel tempo una riduzione dell'accesso al credito, diminuendo così le occasioni di sviluppo e favorendo, per le imprese in crisi, il fenomeno criminale dell'usura che anche in Basilicata ha un suo «giro d'affari» sempre più allarmante.
La lontananza geografica dei vertici degli istituti bancari presenti sul territorio lucano, l'introduzione di «Basilea 2», la devastante crisi dei mercati finanziari hanno di fatto reso l'accesso al credito ancora più «complicato» rispetto a qualche anno fa per il sistema produttivo lucano. Imprese, dunque, che continuano a trovare porte sbarrate in un sistema che risulta «ingessato».
Massimo Brancati
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