«Mani in alto e si lasci toccare» finto agente perquisiva le materane
Il 26enne è stato arrestato dalla squadra mobile con le accuse di violenza sessuale, violenza privata, furto (infatti alle sue vittime avrebbe anche rubato il cellulare), molestie telefoniche e sostituzione di persona
10 Settembre 2008
MATERA - Un giovane di 26 anni che, dicendo di essere un ispettore di Polizia, ha palpeggiato alcune ragazze facendo finta di perquisirle alla ricerca di droga - ripetendo atti già compiuti in passato a Pesaro e a Città di Castello (Perugia) - è stato arrestato dalla squadra mobile, a Matera, con le accuse di violenza sessuale, violenza privata, furto, molestie telefoniche e sostituzione di persona.
Nell'ordinanza di arresto - emessa dal gip, Angelo Onorati, su richiesta del pm, Valeria Farina Valaori - all'uomo sono contestati diversi episodi di violenza, avvenuti il 2 luglio e l'8 agosto scorso, in città.
L'uomo individuava una coppia di fidanzati, perquisiva prima il ragazzo e lo faceva allontanare con una scusa, poi perquisiva la ragazza, in alcuni casi imponendole anche di togliersi la biancheria intima, con la scusa di cercare droga.
Infine, si appropriava del telefono cellulare della ragazza (in casa sua gli agenti ne hanno trovati e sequestrati 14), o chiamava il suo per avere il numero o copiava la rubrica, per continuare o «allargare» il giro delle molestie. Due tatuaggi sulle sue braccia, una «traccia» su un cellulare e alcuni riscontri fotografici hanno portato alla sua identificazione e all'arresto.
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