Secondo Trenitalia alla guida del treno che s'è schiantato contro un edificio venerdì scorso (uccidendo l'addetto agli scambi Giuseppe Santoro) non c'era - come da normativa - il secondo operatore
13 Agosto 2008
POTENZA - "Dai primi riscontri dell'inchiesta, avviata da Trenitalia in relazione all'incidente di venerdì 8 agosto a Potenza, risulta che il movimento di manovra dalla stazione al raccordo ferroviario è stato avviato - contrariamente alla normativa vigente - in assenza del secondo operatore, quindi a squadra incompleta". Lo ha reso noto l'ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato.
Nel comunicato è anche precisato che "il secondo operatore è giunto poi sul luogo di lavoro solo a incidente avvenuto. Le violazioni ai regolamenti e alle norme sono in corso di contestazione ai due dipendenti di Trenitalia".
L'incidente ha causato la morte di Giuseppe Santoro, 37 anni, che era l'addetto agli scambi ferroviari nello stabilimento potentino. L'uomo è morto oggi nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Carlo di Potenza dopo cinque giorni di coma.
I LAVORATORI VOGLIONO GIUSTIZIA Un presidio "per chiedere giustizia" è stato organizzato davanti la stazione di Potenza centrale dai colleghi di lavoro di Giuseppe Santoro.
Davanti la stazione (da dove l'8 agosto scorso era partito il treno "impazzito") si sono riuniti almeno una sessantina di operai, alcuni dei quali hanno interrotto i lavori di manutenzione dei forni.
Nello stabilimento la produzione è stata interrotta subito dopo l'incidente e gli operai (in totale circa 300) dovrebbero tornare al lavoro lunedì prossimo 18 agosto, al termine di una settimana di ferie che era già stata decisa in precedenza.
Santoro, che era l'addetti agli scambi della linea ferroviaria della fabbrica, si trovava in una motrice dello stabilimento colpita dal treno, che ha poi terminato la sua corsa nei pressi di un edificio, distruggendo gli spogliatoi degli operai e almeno una quindicina di automobili dei dipendenti.
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