L'Eni cerca il petrolio in Val D'Agri e trova una antica villa romana FOTO ?1 ?2 ?3
Secondo le prime ricostruzioni la domus sarebbe appartenuta all'imperatore Commodo che era di famiglia di discendenza lucana
13 Agosto 2008
MARSICOVETERE (Pz) - Il petrolio della Val d'Agri riserva nuove sorprese, portando alla luce le ricchezze archeologiche del sottosuolo. E' quanto sta accadendo nel comune di Marsicovetere, dove alcuni lavori condotti dall' Eni, hanno regalato inaspettate testimonianze delle civiltà che un tempo hanno popolato il territorio. In particolare, durante alcuni lavori di scavi effettuati dall'Eni nei pressi dell'ospedale per verificare le condotte petrolifere, sono stati riportati alla luce alcuni reperti di notevole pregio risalenti all'e poca romana, nella popolosa frazione di Villa d'Ag ri. L'esplorazione del sottosuolo, partita con l'intento di studiare tubi e idrocarburi, si è quindi trasformata in un arricchimento del patrimonio archeologico di Marsicovetere e dell'intera Val d'Agri attraverso il ritrovamento di un'antica villa romana. «La villa - com - menta soddisfatto il sindaco Michele Mazza - è di grande importanza archeologica, ha dimensioni e prestigio notevoli e risulta appartenere all'imperatore Commodo, imparentato con una famiglia lucana».
Insomma, un ritrovamento di notevole importanza - ritrovato ad appena 2 metri di profondità - che consentirà di scrivere in maniera più approfondita la storia antica della Valle dell'Agri. Certo, al momento il ritrovamento è oggetto di studio da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Basilicata, è nulla oltre qui pochi particolari è stato possibile acquisire dal fitto muro di riserbo che circonda il ritrovamento. Si sa, però, che la struttura è stata già analizzata da un 'equipe di archeologi guidati da Alfonsina Russo, e che in un primo momento questi avevano pensato si trattasse di una masseria. Resta, però, la scoperta e il fatto che dalle viscere della terra emergono sempre nuove sorprese. Già, in passato, infatti, i lavori per l'oleodotto condotti dall'Eni avevano riportato alla luce tesori archeologici di grandissima importanza, ora, quest'ultimo ritrovamento conferma ancora una volta la ricchezza delle profondità del sottosuolo lucano. A cominciare proprio da Marsicovetere, il cui comune, tra l'altro, proprio qualche tempo prima si era trovato ad affrontare una nuova emergenza archeologica con un altro importante ritrovamento, legato al restauro del monastero di Santa Maria dell'Aspro in località Molinara. «Gli scavi al monastero - dichiara il primo cittadino di Marsicovetere - hanno riportato alla luce risultati inaspettati in termini di rinvenimenti pittorici e archeolo gici». Ora, comunque, la scoperta della villa romana sarà ulteriormente approfondita e studiata, mentre le ricerche del petrolio, con molta probabilità, dovranno fermarsi.
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