È la fotografia della Basilicata fatta dalla Banca d'Italia nel rapporto 2007: poche sono le prospettive di trovare un lavoro per i laureati, solo un terzo può contare su una occupazione continuativa
19 Giugno 2008
ROMA - Un tessuto economico che, tutto sommato, regge l'impatto della crisi generale (+1,5% del Pil), ma che continua a non offrire un futuro occupazionale ai govani laureati. È la fotografia della Basilicata fatta dalla Banca d'Italia nel rapporto 2007.
Se da un lato la regione è tra quelle con il più alto tasso di residenti con bassa istruzione (il 59,5% ha solo la licenza elementare o media inferiore), poche sono le prospettive di trovare un lavoro per l'8% di laureati, di cui solo un terzo può contare su una occupazione continuativa.
Complessivamente, l'anno scorso, il numero di chi aveva un reddito è sceso dell'1% e il relativo tasso di occupazione è tornato sotto il 50%, come nel 2005. Sul mercato del lavoro lucano pesa, infine, anche la consistente fetta di posizioni non regolari. Il lavoro nero resta una piaga che riguarda il 20,1% degli occupati complessivi, contro il 12% dell'Italia e il 19 20% del Mezzogiorno.
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