POTENZA - Il 75 per cento dei lavoratori parasubordinati lucani, circa cinquemila in totale, ha un contratto "precario", rispetto a una media nazionale del 60 per cento: è quanto emerso nel corso della conferenza internazionale organizzata dall'Eurispes sulle "Nuove prospettive del mercato del lavoro", che si è svolta oggi a Potenza.
Durante l'incontro, è scritto in una nota, il presidente di Eurispes Basilicata, Rosario Palese, ha annunciato "l'adesione dell'istituto lucano a un network europeo che si occupa di ricerca in materia di mercato del lavoro. Una scelta che nasce - ha aggiunto - dalla necessità di mettere in rete gli osservatori locali sul lavoro e fornire ai decisori politici degli indicatori per operare scelte corrette".
I dati sui precari lucani sono contenuti in uno studio realizzato dall'Università La Sapienza di Roma, e presentato dal docente di sociologia dell'organizzazione, Patrizio Di Nicola: "La flessibilità - ha spiegato Di Nicola - è un concetto di per sè positivo. Il problema è che in Italia è prevalsa tra le aziende il ricorso a forme dannose di flessibilità. Le imprese si sono concentrate sulla via bassa alla flessibilità trasformando il mercato del lavoro in un supermercato. Esiste una flessibilità scelta, dove il lavoratore è protagonista, e una subita, che genera precarietà. In Basilicata a prevalere è la flessibilità subita".
Un fenomeno che si registra "anche nella pubblica amministrazione - ha sottolineato uno dei ricercatori di Eurispes Basilicata, Alberto Agliastro - dove aumenta il ricorso a forme sempre più flessibili di lavoro".
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