Dal 20 al 22 maggio a Potenza parteciperanno circa 200 delegati provenienti da ogni parte del mondo per riallacciare i fili con le nuove generazioni che hanno dimenticando la cultura di origine
17 Maggio 2008
POTENZA - Dare al rapporto con gli emigrati all'estero una svolta «programmatica e di relazioni», in particolare con le nuove generazioni «che stanno dimenticando la cultura di origine»: sono questi gli obiettivi della seconda conferenza triennale dei Lucani all'estero - a cui parteciperanno circa 200 delegati provenienti da ogni parte del mondo - che si svolgerà dal 20 al 22 maggio a Melfi (Potenza) e nel capoluogo lucano.
Il programma dell'iniziativa è stato presentato, stamani a Potenza, nel corso di un incontro con i giornalisti a cui hanno partecipato il presidente della Commissione regionale per i lucani all'estero, Pietro Simonetti, il vice presidente, Luigi Scaglione, il senatore del Pdl, Egidio Digilio, e il capo redattore della sede Rai della Basilicata, Renato Cantore. La manifestazione comincerà a Melfi «per dare un'impronta simbolica - ha detto Simonetti - dove furono emanate le Costituzioni Melfitane, che segnarono il passaggio dal Medioevo alla modernità».
Nel corso della prima giornata è prevista anche la premiazione di sette «Lucani insigni»: si tratta dell'accademico dei Lincei, Francesco Sassi, del medico Antonio Santoro, del soprano Beatriz Fornabari, del poeta Ugo Ditaranto, della docente di Glottologia, Maria Teresa Greco, del ciclista Fabian Cancellara e del banchiere Mario Galella. A questi si aggiungeranno quattro menzioni speciali e i premi a due religiosi impegnati nelle missioni in Mozambico e in Bolivia.
Il 21 maggio i lavori proseguiranno a Potenza e il giorno successivo si concluderanno con la «giornata dei lucani all'estero» durante la quale sarà inaugurata, davanti alla sede del Consiglio regionale, una scultura in bronzo realizzata dall'artista Antonio Masini.
«Si tratta di un nuovo modo di intendere il concetto di emigrazione - ha detto Scaglione - e il legame con i nostri emigranti, a cui aggiungeremo la realizzazione di un museo specifico e del portale delle associazioni dei lucani all'estero». Digilio ha invece sottolineato «il buon lavoro svolto dalla Commissione, e l'opportunità di internazionalizzare i rapporti con gli emigranti, che rappresentano una risorsa per la Basilicata».
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