Sono stati scoperti ad effettuare scavi nella zona archeologica di Timmari con in tasca oltre cento pezzi e reperti archeologici, risalenti al quarto secolo avanti Cristo, dal valore «indefinito»
08 Maggio 2008
MATERA - Scoperti ad effettuare scavi nella zona archeologica di Timmari, a Matera, quattro persone - di età compresa tra 30 e 50 anni, tutte della provincia di Bari - sono state denunciate in stato di libertà alla magistratura dai Carabinieri che hanno sequestrato oltre cento pezzi e reperti archeologici, risalenti al quarto secolo avanti Cristo, dal valore "indefinito".
I particolari dell'operazione sono stati illustrati stamani, a Matera, dal comandante provinciale dei Carabinieri, tenente colonnello Domenico Punzi, dal responsabile del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari, maresciallo Domenico Laterza, e dalla direttrice del Museo archeologico di Matera "Domenico Ridola", Anna Maria Patrone.
Nella zona archeologica di Timmari, i Carabinieri hanno sequestrato 51 pezzi, alcuni dei quali conservati in una tomba probabilmente di un guerriero. Un'altra settantina di reperti sono stati trovati nelle abitazioni delle quattro persone, che sono state denunciate per danneggiamento al patrimonio archeologico nazionale e violazione delle norme sugli scavi archeologici. I militari hanno scoperto anche alcune copie pronte a essere vendute sul mercato clandestino straniero, due rilevatori di metalli e diversi attrezzi per le operazioni di scavo.
Durante la conferenza stampa, Laterza ha reso noto che «nel corso dei lavori sulla strada statale 106 'Jonicà sono già state scoperte oltre 900 tombe».
Patrone, invece, ha annunciato, che «grazie a un finanziamento del Ministero, nella zona di Timmari potranno riprendere gli scavi».
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