L'ha chiesto alla Procura di Matera la mamma di Luca Orioli che, assieme alla sua fidanzata, Marirosa Andreotta, fu trovato morto - il 23 marzo '88 a casa della ragazza. Il corpo di lei era nella vasca da bagno. Lui giaceva per terra. L'indagine venne archiviata una prima volta perché si ritenne fossero morti per una scarica elettrica d'una stufetta. Ora si indaga per omicidio e nella vicenda sarebbero coinvolte persone che figurano fra quelle indagate dal pm calabrese, Luigi De Magistris, sulla presunta «cupola» che avrebbe agito in Basilicata
05 Maggio 2008
MATERA - Olimpia Fuina - la madre di Luca Orioli, trovato morto la sera del 23 marzo 1988 nella vasca da bagno della sua abitazione, a Policoro (Matera), insieme con la sua fidanzata, Marirosa Andreotta - ha chiesto alla Procura della Repubblica di Matera una "nuova riesumazione delle salme e nuovi e più approfonditi accertamenti autoptici" sui cadaveri dei due giovani.
La morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta - archiviata in un primo tempo come causata da una scarica elettrica proveniente dallo scaldabagno, mentre ora si sta indagando con l'ipotesi di omicidio - ha una parte nell'inchiesta cosiddetta "toghe lucane" della Procura della Repubblica di Catanzaro, perchè nella vicenda sarebbero coinvolte persone che figurano fra quelle indagate dal pm calabrese, Luigi De Magistris. Le due salme furono riesumate una prima volta nel 1996 ma quell'autopsia, secondo la madre di Orioli, "presenta inquietanti lacune per quanto attiene alla radiografie di entrambi i corpi, praticamente non effettuate in seguito ad un malfunzionamento dell'apparecchio radiografico". La donna ha chiesto alla Procura di affidare le consulenze a periti esperti e non collegati in alcun modo con quelli che eseguirono la prima autopsia. Secondo Orioli, devono essere cercate "tracce biologiche" e di altro tipo che portino alla conferma della presenza di "persone terze" sulla scena del delitto.
I due ragazzi avevano 21 anni.
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