Acqua spa (che ha un capitale di 1,7 milioni di euro) gestirà le dighe e le reti idriche delle due regioni: si tratta di un'opera il cui costo è pari a circa 20 milioni di euro. La Regione Puglia ha una quota nella società del 40%, la Regione Basilicata il restante 60% del capitale
28 Aprile 2008
MATERA - Con la firma di un'intesa che sancisce l'ingresso della Regione Puglia, con una quota del 40 per cento, nel capitale di «Acqua spa» (la Regione Basilicata ha il restante 60 per cento del capitale), i governatori Vito De Filippo e Niki Vendola hanno avviato stamani, a Matera, la fase finale della vita dell'Ente irrigazione, istituito il 18 aprile 1947 con decreto del Capo provvisorio dello Stato e soppresso a partire dalla fine del prossimo mese di giugno.
Acqua spa (che ha un capitale di 1,7 milioni di euro) gestirà le dighe e le reti idriche delle due regioni: si tratta di un'opera il cui costo è pari a circa 20 milioni di euro. Sia De Filippo sia Vendola non hanno escluso di coinvolgere nella società la Regione Campania e lo Stato, che si è accollato i debiti accumulati dall'Ente irrigazione (circa 120 milioni di euro).
«Siamo in grado - ha detto il Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo - di gestire gli impianti e di progettare la captazione dell'acqua, nell'ambito di un rapporto con la Puglia che ha fatto scuola in Italia». Rispondendo alla domanda di un giornalista sulle conseguenze per i cittadini dell'azione di Acqua spa, De Filippo ha detto che «ora il rubinetto dell'acqua è nella mani delle regioni». Al «dialogo fra le due Regioni, basato sulla solidarietà», ha fatto riferimento anche il Presidente della Regione Puglia, Niki Vendola: «L'Ente irrigazione - ha concluso è il simbolo di una lunga stagione in cui lo Stato ha svolto compiti che oggi spettano alle Regioni che, nel caso attuale, possono svolgerlo con profitto».
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