Un momento di confronto a Matera finalizzato alla costituzione di una rete di esperienze in agricoltura per superare alcune criticità ambientali come siccità, freddo, alte temperature e salinità dei terreni
11 Aprile 2008
MATERA - Le possibilità di impiego di tecniche innovative in agricoltura per il superamento di situazioni di stress delle piante, su terreni in abbandono, salini o poco irrigati, o in condizioni climatiche difficili, sono state esaminate oggi, a Matera, nel corso di un convegno promosso dal Consorzio Metapontum Agrobios e dall'International betwork of Plant abiotic stress (Ipas), che vede la partecipazione di istituti di ricerca dell'area mediterranea.
Tra le esperienze messe a punto e sperimentate con successo, vi sono le tecniche impiegate sulle piante ortive, come il pomodoro, che hanno consentito l'utilizzo del gene "Athe B7", contenuto in piante Arabidopsis (una specie delle crucifere), quale fattore di trasformazione per regolare la trascrizione di proteine.
«Questa esperienza - ha detto Rina Iannacone, ricercatrice presso il Dipartimento di Biotecnologia dell'Agrobios - ha consentito di ridurre i consumi di acqua, facendo superare il 'challenge' verso il sale e la siccità.
Il confronto di Matera, che si concluderà domani, è finalizzato alla costituzione di una rete di esperienze in grado di offrire all'area mediterranea, in particolare, e ad altre zone del pianeta una gamma di opportunità per consentire alle piante di superare alcune criticità ambientali come la siccità, il freddo, le alte temperature e la salinità dei terreni. «Aspetti come i cambiamenti climatici - ha detto Antonio Tiburcio, coordinatore del progetto, docente della Facoltà di Farmacia dell'Università di Barcellona - e l'avanzare della desertificazione impongono il rafforzamento del lavoro di rete per favorire e migliorare la fruibilità di aree incolte e risparmiare sull'impiego idrico».
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