La notte scorsa alle 23, Giancarlo Tetta, pregiudicato di 39 anni, stava entrando in macchina quando è stato colpito da sei colpi di pistola, cinque al viso e uno al torace.
Due le piste seguite dalla Polizia nelle indagini: regolamento di conti tra appartenenti a clan rivali della malavita locale o un delitto passionale. Sull'asfalto c'era un revolver con la matricola abrasa
03 Aprile 2008
MELFI (POTENZA) - Un regolamento di conti tra appartenenti a clan rivali della malavita locale o un delitto passionale: sono queste le due principali ipotesi su cui la Polizia sta indagando per scoprire le cause dell'omicidio di Giancarlo Tetta, pregiudicato di 39 anni, ucciso con alcuni colpi di pistola sparati da breve distanza da un sicario la notte scorsa a Melfi (Potenza).
Il delitto è avvenuto in una zona periferica, nei pressi di un'abitazione dalla quale l'uomo era appena uscito. Intorno alle ore 23, Tetta stava per entrare nella sua automobile, quando è stato colpito da sei colpi di pistola, cinque al viso e uno al torace. Sul luogo dell'omicidio sono stati trovati altri due bossoli e, a qualche metro di distanza dal cadavere, una pistola, un revolver con il numero di matricola di cancellato: non è stato ancora accertato se appartenesse allo stesso Tetta o ai suoi killer.
Poco dopo l'omicidio, i Carabinieri hanno ritrovato in una zona di campagna, nei pressi dell'uscita Melfi nord della strada statale che da Potenza conduce a Foggia, anche una Fiat Croma bruciata, che forse è stata utilizzata dai sicari.
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