Lo ha ribadito oggi a Matera, il consigliere regionale Emilia Simonetti (Prc), nel corso del seminario tematico «Esperienze e buone prassi a favore delle donne: i Centri antiviolenza»
22 Febbraio 2008
MATERA - Rafforzamento dell'attività informativa, di formazione degli operatori e del lavoro di rete fra enti e associazioni: sono queste alcune delle azioni da attivare in Basilicata per combattere gli episodi dei violenza sulle donne.
Lo ha ribadito oggi a Matera, il consigliere regionale Emilia Simonetti (Prc), nel corso del seminario tematico «Esperienze e buone prassi a favore delle donne: i Centri antiviolenza», programmato nell'ambito dello «Studio territoriale in Basilicata sugli interventi contro la violenza alle donne».
«Occorre - ha osservato Simonetti - fare di più nel campo della prevenzione sul problema, con interventi capillari nelle scuole e nella società, e della formazione degli operatori. Va rafforzato il lavoro di rete tra enti e associazioni, per evitare che gli episodi di violenza sopratutto domestica si ripetano. Ma vanno anche attivati percorsi per la 'fuoriuscità della violenza, che riguarda sia le donne che i figli. Strutture come la Casa delle donne Ester Scardaccione sono un esempio di attenzione al problema, ma non basta».
La coordinatrice del progetto "Telefono Donna", Cinzia Marroccoli, ha evidenziato «la necessità che occorra lavorare sulla prevenzione, rafforzando la capacità di ascolto e di sostegno verso le potenziali vittime di violenze».
Lo scorso anno il "Telefono donna" ha avuto 170 contatti e attivato 70 iniziative di ospitalità per le donne e i loro figli.
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