Il segretario generale della Basilicata della Filcams-Cgil lancia l'allarme: lavoratori costretti a firmare un «foglio bianco» che li mette sotto ricatto da parte dei datori
22 Ottobre 2007
POTENZA - Il segretario generale della Basilicata della Filcams-Cgil, Matteo Mosca, in una nota, ha chiesto alla Regione, agli uffici e all'ispettorato del lavoro di avviare un «confronto» per affrontare il fenomeno della «firma di un "foglio bianco" al momento dell'assunzione, firma che diventa pregiudiziale all'avvio al lavoro», soprattutto nelle «piccole imprese della piccola distribuzione e del commercio».
Mosca ha sottolineato come sia «del tutto evidente quanto questa modalità sia illegale ed offensiva della dignità dei lavoratori, che sono costretti a subire un ricatto per tutto l'arco di tempo del rapporto di lavoro». I lavoratori subirebbero una retribuzione ridotta ma «devono mettere nel dimenticatorio anche altri istituti contrattuali, come le ferie, i permessi retribuiti, le ore di straordinario, la 13/a e 14/a mensilità».
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