Il sindacato precisa che «l'inchiesta della magistratura di Potenza è sullo "Slai Cobas per il sindacato di classe", che non ha niente a che fare con lo Slai Cobas»
18 Ottobre 2007
POTENZA - «Non vi è nessun iscritto allo Slai Cobas» tra gli indagati di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza in cui è ipotizzato il reato di associazione eversiva con finalità di terrorismo. Lo ha riferito l'esecutivo nazionale dello stesso sindacato in un comunicato nel quale è precisato che «solamente un iscritto è stato oggetto di perquisizione, ma è estraneo alla vicenda».
I rappresentanti dello Slai Cobas hanno evidenziato che
«l'inchiesta della magistratura di Potenza è sullo "Slai Cobas per il sindacato di classe", che non ha niente a che fare con lo Slai Cobas. La sigla "Slai Cobas" - è spiegato nel comunicato - nonostante le nostre ripetute diffide, viene utilizzata da alcuni degli indagati, che da anni hanno interrotto qualsiasi rapporto politico e organizzativo con lo Slai Cobas».
Per lo Slai Cobas, inoltre, «l'utilizzo dell'articolo 270 bis del codice penale, per il reato di associazione eversiva con finalità di terrorismo, non è sorretto da alcun fatto a supporto di un'imputazione così grave».
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