La sezione disciplinare del Csm (Consiglio superiore della magistratura) ha assolto il sostituto procuratore Henry John Woodcock dall'accusa di aver intercettato illecitamente colloqui fra indagati e avvocati
28 Settembre 2007
ROMA - La sezione disciplinare del Csm (Consiglio superiore della magistratura) ha assolto il sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock dall'accusa di aver violato gravemente i suoi doveri deontologici per aver intercettato 4 anni fa conversazioni tra indagati e i loro difensori.
La sentenza è stata pronunciata per «essere risultati esclusi gli addebiti».
Era stata la stessa Procura generale della Cassazione a chiedere l'assoluzione di Woodcock, dopo che dall'istruttoria compiuta era emerso che quelle conversazioni, avvenute nella sala d'attesa della Procura di Potenza, erano state «casualmente» carpite.
Il Pm infatti - come hanno sostenuto il diretto interessato, presente in aula, il suo difensore e il rappresentante della Procura generale della Cassazione - aveva disposto delle intercettazioni in quella sala, debitamente autorizzate dal giudice per le indagini preliminari, per ascoltare i colloqui tra indagati e nell'ambito di un inchiesta su un giro di usura, non certo le conversazioni con i loro difensori. Non a caso i dialoghi tra difensori e indagati non sono mai stati trascritti, anche perché non sarebbero mai stati utilizzabili.
Subito dopo la sentenza, Woodcock ha espresso «soddisfazione» per l'esito della vicenda.
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