Quest'anno l'evento, come altri momenti della festa, ha subito una riduzione del percorso a causa della indisponibilità di piazza Duomo per i lavori di restauro nella Basilica cattedrale
02 Luglio 2007
MATERA - Con la processione detta «dei pastori», riservata un tempo a quanti non potevano seguire la festa perché dovevano raggiungere jazzi e ovili per badare a greggi e armenti, sono cominciate oggi, a Matera, intorno alle ore 5.30, le celebrazioni in onore della protettrice, Maria Santissima della Bruna.
Quest'anno l'evento, come altri momenti della festa, ha subito una riduzione del percorso a causa della indisponibilità di piazza Duomo per i lavori di restauro nella Basilica cattedrale.
La partenza della processione con figuranti vestiti da pastori, ovini e asini, al seguito di un quadro bronzeo della Madonna è avvenuta dalla Chiesa di San Francesco d'Assisi, salutata solo dal suono delle campane anziché dal fragore delle «diane», i colpi scuri di mortaio che dalle murge avvisano la città dell'imminenza delle processioni. La decisione del comitato è stata determinata dai costi dell'operazione e da motivi burocratici. Non è mancato, come da tradizione, il fragore dell'incendio di batterie lungo i dieci chilometri del percorso che ha attraversato i maggiori quartieri cittadini fino alla chiesa di San Francesco da Paola.
Nel segno della tradizione gli eventi del 2 luglio, con i riti della vestizione del generale dei Cavalieri della Bruna, Angelo Raffaele Tataranni,alla 40/a partecipazione, della processione di mezzogiorno con il trasferimento della statua della Madonna e del Bambinello dalla Chiesa di San Francesco d'Assisi al rione Piccianello. Qui, nel tardo pomeriggio, il simulacro della Protettrice sarà trasferito nel vicino laboratorio di piazzetta del Carro trionfale, per essere collocato sul manufatto di cartapesta per la processione serale.
Il carro, opera dell'artista Michelangelo Pentasuglia ha proposto il tema biblico «Il lavoro, andate anche voi nella mia vigna». L'artista, figlio d'arte, ha realizzato anche un dipinto dedicato a suo padre Francesco, anche lui artigiano, scomparso nel 2006 e che quest'anno avrebbe compiuto cento anni. Sul carro, lungo 13,5 metri e alto tre, sono stati realizzate statue, pannelli e altri elementi decorativi che costituiscono gli elementi più ambiti dagli assalitori che in tarda serata, come accade da 618 anni, distruggeranno il carro per portare a casa una reliquia beneagurante dell'anno che verrà.
La festa, che richiama ogni anno numerosi visitatori, si caratterizza per un mix di sacro e profano, che lega fede, devozione popolare allo sfavillio delle luci delle luminarie e delle divise spagnoleggianti di circa cento Cavalieri, il più piccolo di sette anni e il più anziano di 66, la musica delle bande all'arte intensa dei madonnari, alle voci sovrapposte dei mercanti di diversa provenienza. Una festa che mette insieme il ritmo e la tensione, di quanti sono preposti alla scorta e alla difesa del carro trionfale, quest'anno affidata in prevalenza a volontari ma con la presenza discreta delle forze dell'ordine, e la solennità del clero e dei fedeli che invocano la benedizione della Protettrice.
L'equilibrio si rompe dopo i tre giri del carro trionfale in piazza San Francesco d'Assisi, che segna il possesso della Madonna della Bruna sulla città, in piazza Vittorio Veneto luogo naturale della distruzione del carro trionfale e sulla Murgia, dove uno spettacolo di fuochi pirotecnici ha salutato la 618/a edizione della festa del 2 luglio.
L'evento sarà seguito da emittenti tv, oltre la Rai anche Rete quattro per la trasmissione Gentes, e in diretta sui canali satellitari Administra.it e Family life, con due maxischermi lungo il percorso da Videouno, sul web con ilmiotg.it, da emittenti locali e da produzioni private per un progetto di marketing territoriale legato ai Programmi integrati di sviluppo urbano. Per l'occasione, è stato attivato anche un blog dell'associazione Genius Loci e una mostra dell'artista Tony Montemurro sui colori della festa.
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