Presentato il rapporto dell'Osservatorio Ambiente e legalità della Regione, in collaborazione con Legambiente, che ha esaminato le statistiche del 2006. Peggiora l'abusivismo edilizio, soprattutto nella zona jonica
12 Giugno 2007
POTENZA - Nel 2006, in Basilicata, sono state denunciate 353 persone per reati contro l'ambiente, con 570 infrazioni accertate e 83 sequestri: sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto 2007 "Insieme per difendere l'ambiente", realizzato dall'Osservatorio Ambiente e Legalità della Regione Basilicata, in collaborazione con Legambiente, e presentato stamani a Potenza.
La regione si colloca al quattordicesimo posto nella classifica nazionale dei reati ambientali. Il rapporto divide gli illeciti in due categorie: le illegalità nel ciclo del cemento (come l'abusivismo edilizio) e in quello dei rifiuti. Nel primo settore la Basilicata si attesta al quindicesimo posto, con 15 sequestri nel 2006, 136 infrazioni accertate e 146 denunce. I dati registrano un leggero aumento rispetto all'anno precedente, «che ci preoccupa - ha spiegato il responsabile dell'Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, Enrico Fontana - in particolare per i reati commessi nella fascia jonica della Basilicata».
È invece in calo il numero di illeciti commessi nello smaltimento dei rifiuti, con 64 infrazioni accertate (rispetto alle 112 dell'anno precedente), 85 denunce e 28 discariche sequestrate nel 2006, che posizionano la Basilicata al diciottesimo posto della classifica nazionale, prima di Molise e Valle d'Aosta. Un aspetto particolare del rapporto riguarda le "archeomafie", cioè i reati nel settore dei beni culturali. Negli ultimi due anni sul territorio lucano non sono stati scoperti scavi clandestini e, rispetto al 2005, è in diminuzione il numero di oggetti trafugati (20 rispetto ai 7 del 2006) e dei furti eseguiti (passati da otto a sei), per un valore economico di 9.500 euro.
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