Il procedimento a carico del pm di Potenza ipotizzava la ritardata iscrizione nel registro degli indagati di un "pentito". Assoluzione anche per l'ex procuratore Giuseppe Galante
08 Giugno 2007
POTENZA - Accogliendo la richiesta del procuratore generale presso la Corte di Cassazione, la sezione disciplinare del CSM ha assolto il pm di Potenza Vincenzo Montemurro in un procedimento in cui era ipotizzata la ritardata iscrizione nel registro degli indagati di un collaboratore di giustizia. Lo si è appreso oggi a Potenza.
Il CSM ha stabilito che l'azione disciplinare nei confronti di Montemurro non doveva essere avviata. Una decisione analoga di assoluzione riguarda anche l'ex procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante, per il quale il CSM ha stabilito
"non doversi procedere" perchè Galante ha lasciato la magistratura oltre un mese fa. Nel dispositivo che ha riguardato Montemurro (ma che è valido anche per Galante) la sezione disciplinare ha evidenziato che per Montemurro è stato archiviato, dal gip di Catanzaro, il procedimento penale iniziato per la stessa accusa di ritardata iscrizione.
Il procedimento al CSM e il procedimento penale cominciò il 6 maggio 2005 dopo una segnalazione fatta dal pg di Potenza, Vincenzo Tufano, che rilevò la ritardata iscrizione nel registro degli indagati del pentito Gennaro Cappiello, in relazione ad una accusa di calunnia nei confronti di Michele Cannizzaro, marito di un altro pm potentino, Felicia Genovese.
Interpellato, Montemurro riferendosi ad una dichiarazione fatta tempo fa dalla stessa Genovese, ha detto che "le pronunce del CSM e del gip di Catanzaro mi permettono oggi di affermare che il mio comportamento non è stato scorretto ma conforme alle norme di legge".
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