POTENZA - Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Henry John Woodcock, ha chiesto alle Prefetture dei 103 capoluoghi di provincia d'Italia gli elenchi delle logge massoniche e degli iscritti a ciascuna di esse.
Lo si è appreso oggi a Potenza. La richiesta fa parte di un'indagine della Squadra mobile della Questura di Potenza, coordinata da Woodcock.
La richiesta di Woodcock è già stata notificata alle Prefetture ed il Pubblico ministero è in attesa di ricevere la documentazione per esaminarla.
Di una richiesta alla Prefettura di Potenza per ottenere l'elenco delle logge massoniche presenti nel capoluogo lucano e gli elenchi di coloro che vi sono iscritti si parlò già lo scorso anno, in occasione dell'inchiesta cosiddetta «Somaliagate», coordinata dallo stesso Woodcock. Allora, però, la circostanza che una Prefettura sia in possesso di elenchi di logge e di massoni venne smentita.
In realtà, il riferimento a logge massoniche e a massoni si è ripetuto più volte, in inchieste di diverse Procure. A Potenza, un anno fa, furono arrestati i presunti componenti di una banda specializzata in megatruffe ad imprenditori: uno degli arrestati fu Massimo Pizza, nome in codice «Polifemo», considerato il capo di quella organizzazione, che faceva da «consulente» per mettere in piedi i raggiri. Pizza - un uomo con un tenore di vita altissimo - parlò di tante cose, anche di massoneria e persino di «massoneria vaticana», e disse che in Basilicata vi era un loggia importantissima: «Non è l'incarico che hai, è il centro di potere a cui sei collegato che ti dà il potere», spiegò al Pm.
Nei giorni scorsi, Pizza è stato riconvocato da Woodcock ma - secondo quanto si è saputo a Potenza - non ha voluto rispondere alle domande del Pm.
Ma il riferimento alla massoneria è anche più recente e più complesso, in altre inchieste coordinate da Woodcock, con nomi di persone che sarebbero coinvolte in altri fatti di cronaca e con legami con esponenti di organizzazioni criminali.