Nel 2006 sono diminuiti del 30 per cento i protesti bancari in Basilicata, ma il sistema del credito non è aumentato. Una vera distonia, anche in un'economia in ripresa
11 Maggio 2007
POTENZA - In Basilicata è aumentata, nell'ultimo anno, la quantità di finanziamenti concessi dalle banche alle imprese, passando dai 4,9 miliardi di euro del 2005 ai 5,46 del 2006, con una crescita del dieci per cento dell'affidamento alle aziende, investito per lo più nella ristrutturazione del debito.
Sono questi alcuni dei dati illustrati dal presidente della commissione Basilicata dell'Abi, Gianluca Jacobini, nel suo intervento introduttivo della seconda giornata della «Conferenza regionale sul credito», in corso a Potenza. Numeri che, secondo Jacobini, non permettono di parlare «di assenza di credito agli imprenditori lucani». Ma il sistema bancario, ha aggiunto, deve «assumere comportamenti più innovativi per aiutare i risparmiatori, con forme più avanzate di investimento». In Basilicata, inoltre, ha spiegato il presidente dell'Abi lucana, «la quota di risparmio dedicata alla previdenza complementare è ancora modesta», e servono maggiori infrastrutture per aiutare le imprese, anche nell'ottica di «un territorio con caratteristiche che certo non aiutano».
Accanto alle imprese, le famiglie rappresentano il secondo cliente fondamentale per le banche. E' positivo il giudizio dei cittadini verso queste ultime, secondo i dati forniti da Bankitalia e illustrati dal docente di Economia nell'Università La Bicocca di Milano, Paola Bongini, e l'offerta di credito al consumo è più elevata al Sud che nel Nord del Paese. Ma c'è spazio per una riduzione dei tassi di interessi, che nel Mezzogiorno sono più alti dello 0,10 per cento. Una riduzione possibile, secondo Bongini, in relazione alla diminuzione del rischio di insolvenze. La docente di Economia, infine, ha sottolineato l'importanza di una maggiore alfabetizzazione finanziaria delle famiglie, con iniziative e programmi mirati alle diverse necessità.
Del rapporto tra clienti e banche ha parlato anche il vicepresidente vicario della Banca Carime, Marcello Calbiani, secondo il quale «gli istituti devono orientarsi verso i cittadini in modo diretto, e soprattutto verso le imprese». C'è poi un bisogno di «trasparenza maggiore», ha detto l'amministratore delegato della Banca Popolare di Bari, Marco Jacobini, per dare «sicurezza alla gente e notizie certe, con un'attenzione a forme di risparmio diverse da quelle tradizionali».
Argomenti che però, «devono rivestire un'importanza maggiore nel dibattito - ha sottolineato il segretario generale Fisac Cgil della Basilicata, Raffaele Corrado - soprattutto per il microcredito».
Un dato particolare è stato fornito dal presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte, il quale ha spiegato che «nel 2006 sono diminuiti del 30 per cento i protesti bancari in regione, ma il sistema del credito non è aumentato. Una vera distonia, anche in un'economia in ripresa». Le imprese del Sud, inoltre, «agiscono in un contesto più ostile», ha detto il rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico, Salvatore Vescina, e nel Mezzogiorno «l'intensità creditizia è cresciuta, dal 1998 al 2005, di meno di un punto percentuale, rispetto ai 12 del Centro Nord».
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