Dal mese di luglio, in Basilicata, saranno circa 10.500 le donne chiamate a vaccinarsi contro il tumore al collo dell'utero. Particolare attenzione per le più piccole di 12 anni
30 Marzo 2007
POTENZA - Dal mese di luglio, in Basilicata, saranno circa 10.500 le donne chiamate a vaccinarsi contro il tumore al collo dell'utero. Lo ha reso noto l'ufficio stampa della Giunta regionale in un comunicato nel quale è spiegato che la «Regione Basilicata offre gratuitamente il vaccino alle circa 3.300 ragazze nel 12/o anno di età (per ottenere la massima efficacia protettiva), a quelle nel 18/o anno (per ottenere un'adeguata protezione prima del periodo di più probabile contagio) e a quelle nel 25/o anno (per ottenere la massima copertura vaccinale nella popolazione femminile)».
«Alle donne che non rientrano in queste fasce, fino ai 35 anni di età - è scritto nella nota - la Regione offre comunque la possibilità di vaccinarsi, pagando il vaccino al costo di acquisto per il Servizio sanitario regionale».
Il dirigente generale del Dipartimento regionale alla Salute, Giuseppe Montagano ha lanciato «un appello particolare alle mamme. Sappiamo che 12 anni rappresenta per la gran parte delle ragazzine una linea di confine tra l'infanzia e l'adolescenza. In questo difficile 'transitò, come ha scritto la psicologa Gianna Schelotto, l'idea di un vaccino che protegga le giovanissime da una minaccia remota ma reale può risultare, al di là della sua efficacia farmacologica, un simbolico rito, un gesto 'pubblicò con il quale i genitori, e l'istituzione per loro, pur accettando il distacco dalla propria figlia, la muniscono di tutti gli strumenti necessari per affrontare la vita da adulta. La disponibilità del nuovo vaccino, con le politiche di screening (pap-test) che la Regione Basilicata porta avanti da ormai otto anni - ha concluso Montagano - rappresenta un'altra importante occasione di difesa della salute della donna».
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