Per il loro coinvolgimento in un presunto "comitato d'affari" che avrebbe agito in Basilicata saranno ascoltati anche Angelo Vaccaro, Vincenzo Tufano e Giuseppe Galante
18 Marzo 2007
ROMA - L'inchiesta sulle toghe lucane indagate dalla Procura di Catanzaro per il coinvolgimento in un presunto "comitato d'affari" che avrebbe agito in Basilicata con interessi in vari settori, entrerà nel vivo domani. Inizieranno infatti davanti alla Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura le audizioni in merito alla vicenda per valutare la posizione dei vari indagati e capire quali sanno gli sviluppi del caso. I primi a essere ascoltati dalla Commissione competente dovrebbero essere il presidente della Corte d'appello di Potenza Angelo Vaccaro e il procuratore generale Vincenzo Tufano. Sono previste inoltre le audizioni del capo della Procura di Potenza Giuseppe Galante, dei sostituti procuratori della stessa città Francesco Basentini, Claudia De Luca, Roberta Ianuario e Anna Gloria Piccininni, che tempo fa avevano denunciato attraverso una lettera inviata a palazzo dei Marescialli alcune disfunzioni all'interno del loro ufficio. In quella stessa missiva i magistrati chiedevano di poter essere ascoltati dall'organo di autogoverno. Anche il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, comunicando l'apertura di una pratica sul caso aveva dichiarato: "Dalla Basilicata, all'interno degli uffici giudiziari, riceviamo da più parti concreti segnali di disarmonia".
LA I COMMISSIONE DOVRA' DECIDERE ANCHE SE E CHI TRASFERIRE D'UFFICIO
Sempre nella giornata di domani verrà ascoltato il presidente della Camera penale della Basilicata Savino Murro, insieme agli esponenti del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Potenza e Matera. Ma al di là delle audizioni, la Prima Commissione dell'organo di autogoverno dovrà decidere in tempi brevi se e nei confronti di chi procedere al trasferimento d'ufficio. In merito alla questione si è già espresso il ministro della Giustizia che ha chiesto a Palazzo dei Marescialli il trasferimento d'ufficio del procuratore capo di Potenza Giuseppe Galante; una richiesta che era già stata formulata dall'ex Guardasigilli Roberto Castelli. Ma oltre alle toghe lucane coinvolte nell'inchiesta di Catanzaro, l'organo di autogoverno dovrebbe estendere l'indagine a
360° sulle vicende che hanno riguardato gli uffici giudiziari lucani, come la recente inchiesta che ha visto protagonista il pm Henry Woodcock, a carico del quale sono stati aperti più fascicoli. A Palazzo dei Marescialli si vuole anche chiarire un procedimento pendente a carico dei pm di Potenza Vincenzo Montemurro a carico del quale sono state aperte delle pratiche su suoi comportamenti discutibili. L'inchiesta condotta dal sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris, fa riferimento a una serie di presunti illeciti che sarebbero stati commessi per realizzare specifici interessi nei settori bancari, turistici e sanitari. Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino in merito alla vicenda ha sottolineato le sue "preoccupazioni e una profonda inquietudine" e che dagli uffici giudiziari lucani c'erano stati segnali di "disarmonia". "Purtroppo - aveva aggiunto - il Csm non è più abilitato ad intervenire, salvo che sul piano disciplinare; il che determina una procedura di tempi lunghi che certamente non aiuta a preservare il prestigio della magistratura e il buon funzionamento degli uffici".
AVVIATA ANCHE L'ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Intanto anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha inviato nei giorni scorsi gli ispettori del ministero di via Arenula negli uffici lucani. Il capo degli ispettori del Ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller, ha avuto un lungo colloquio nel Palazzo di giustizia di Matera con il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Chieco, uno dei cinque magistrati in servizio in Basilicata coinvolti nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro. Miller è stato accompagnato da altri componenti del suo ufficio: l'incontro con Chieco, durato circa 3 ore, ha segnato dunque l'inizio dell'ispezione negli uffici giudiziari di Matera e Potenza decisa dal Guardasigilli, in merito alle indagini coordinate dal sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, in cui sono coinvolti anche uomini politici e amministratori. In quell'occasione Chieco aveva risposto alle domande degli ispettori, ai quali, tra l'altro, aveva consegnato anche una "memoria" di undici pagine sulle vicende che lo riguardano. Intanto la Commissione Parlamentare Antimafia ha deciso di rinunciare alla consulenza del pm Felicia Genovese, coinvolta nell'inchiesta della procura di Catanzaro. Il presidente della Commissione, con una lettera al ministro della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura, ha chiesto di sospendere l'assegnazione del magistrato.
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