Inchiesta Savoia, solidarietà dell'Ordine ai giornalisti indagati
Il Consiglio della Basilicata sui cronisti potentini indagati dalla procura di Catanzaro per fuga di notizie: è un vero e proprio attacco al diritto di cronaca e alla libertà di stampa
24 Febbraio 2007
POTENZA - Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata ha approvato un documento di solidarietà ai tre cronisti potentini indagati dalla procura di Catanzaro per fuga di notizie, per aver rivelato parti di un'audizione del procuratore Giuseppe Galante e del pm Henry John Woodcock di fronte al pg Vincenzo Tufano.
Per l'Ordine "questi procedimenti si configurano come un vero e proprio attacco al diritto di cronaca e alla libertà di stampa, attacco tanto più ingiustificato, dal momento che in alcuni casi viene contestata la pubblicazione di notizie che risultavano all'epoca dei fatti già note e diffuse da organi d'informazione nei giorni precedenti".
L'Ordine della Basilicata "impegna il Consiglio nazionale a scendere in campo a tutela dell'esercizio della professione giornalistica" e auspica che "il Csm, nella sua autonomia e autorevolezza, verifichi se vi siano stati nella vicenda comportamenti impropri, lesivi dei principi garantiti dalla Costituzione".
L'Ordine auspica anche che "i giornalisti non vengano impropriamente coinvolti in conflitti che non li riguardano, se non per quanto attiene il sacrosanto diritto-dovere di informare i cittadini in modo completo e corretto dei fatti di pubblico interesse" e garantisce "la vicinanza e il sostegno ai colleghi indagati che riterranno di avvalersi del segreto professionale".
I cronisti indagati sono Fabio Amendolara e Alessia Giammaria del "Quotidiano" e Massimo Brancati della "Gazzetta del Mezzogiorno. L'audizione di Galante e Woodcock davanti a Tufano era avvenuta il 12 luglio scorso e riguardava la pubblicazione sulla stampa delle intercettazioni della procura nell'inchiesta su Vittorio Emanuele.
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