L'accusa sosteneva che - alla metà degli anni Novanta - avessero plagiato gli ospiti della comunità religiosa "Cuore Immacolato di Maria - Casa del divin fanciullo"
21 Febbraio 2007
MATERA - Il Tribunale di Matera ha assolto quattro persone accusate alla metà degli anni Novanta di aver plagiato gli ospiti della comunità religiosa materana "Cuore Immacolato di Maria - Casa del divin fanciullo", fondata da Nicolina Taddonio nel '92 e attiva fino al '94 alla contrada Guirro del borgo La Martella.
Sono stati assolti perchè il fatto non sussiste i dipendenti dell'Ispettorato del Lavoro di Matera Rosa Loponte, di Ferrandina, e Angelo Fiorente, di Bari, e le collaboratrici di Taddonio Vincenza Volpe, di Matera, e Antonella Marolla, di Andria (Bari).
L'accusa nei loro confronti era di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la persona, come l'aver procurato lo stato di incapacità di intendere e volere, mediante suggestione e captazione psicologica, nei confronti di frequentatori della comunità religiosa. Gli imputati sono stati assolti anche dall'accusa di sequestro di persona.
Il pubblico ministero Salvatore Colella aveva chiesto l'assoluzione per tutti i reati. La posizione della fondatrice Nicolina Taddonio, difesa dall'avvocato Damiano Pantaleo, era stata stralciata nei mesi scorsi, a causa delle sue precarie condizioni di salute.
L'inchiesta, condotta dai Carabinieri, era partita nel '94 dalle denunce di alcuni famigliari dei giovani che erano entrati a far parte della comunità. La fondatrice e le altre quattro persone erano state rinviate a giudizio nel 1996.
Il Tribunale di Matera ha condannato a sei mesi con la condizionale Loponte e Fiorente per concorso in rivelazione di segreto di ufficio. L'accusa aveva contestato loro di aver preannunciato nel 1994 a Taddonio una visita ispettiva presso il negozio di una delle adepte, per accertare la presenza di un giovane ospite della comunità assunto irregolarmente.
L'avvocato Michele Scalcione, difensore di uno degli indagati, insieme all'avvocato Maria Gurrado, ha preannunciato appello.
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