«I segnali di ripresa dell'attività industriale emersi nella prima metà del 2006 stentano a consolidarsi, soprattutto per le difficoltà delle piccole imprese e di quele artigiane»
18 Dicembre 2006
POTENZA - Nel terzo trimestre del 2006 l'economia della Basilicata ha fatto registrare «dati ancora altalenanti», anche se nel settore delle esportazioni si registra un aumento del 5,1 per cento, che «interrompe un lungo periodo di variazioni» con il segno negativo e che acquista un significato particolare perchè è «al netto del settore auto».
E' quanto emerge dalla nota congiunturale rapida elaborata da Unioncamere e Regione Basilicata e diffusa oggi dal Presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte: «I segnali di ripresa dell'attività industriale emersi nella prima metà del 2006 - ha spiegato Lamorte - stentano a consolidarsi, soprattutto per le perduranti difficoltà delle piccole imprese e di quele artigiane».
Per quanto riguarda la produzione manifatturiera, che
rallenta fin quasi a fermarsi, l'indagine ha messo in luce una buona condizione per le industrie del metallo e delle macchine elettroniche, una tenuta per alimentare e chimica e il perdurare della crisi per tessile-abbigliamento, legno e mobile. Nel settore delle esportazioni, in totale l'aumento è stato del 60,9 per cento, grazie alle "forte ripresa delle vendite sui mercati internazionali del settore auto" ma anche al «significativo recupero di altre importanti merceologie». Nell'edilizia i dati sono stati definiti «altalenanti e contraddittori», mentre «si attenua la crisi dei consumi, ma a rilanciarsi - ha scritto Lamorte - è solo la media e grande distribuzione organizzata». Infine, l'indagine ha messo in evidenza un rallentamento dell'inflazione a livello locale e l'«attenuazione dei fenomeni di mortalità aziendale».
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