Tracce di radioattività sono state trovate nel terreno intorno ad una fossa di cemento armato contenente scorie nucleari nell'impianto Itrec di Rotondella. Al via controlli straordinari
30 Novembre 2006
ROTONDELLA (MATERA) - Tracce di radioattività sono state trovate nel terreno intorno ad una fossa di cemento armato contenente scorie nucleari nell' impianto Itrec di Rotondella (Matera), una ex-struttura dell' Enea che riciclava combustibile di centrali.
La radioattività è stata scoperta nel corso di lavori di bonifica della fossa disposti dalla Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari e che ha rilevato l' impianto dall' Enea. A rivelare la contaminazione è stato stamani il quotidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno». Sogin ha confermato la vicenda con un comunicato.
La società a Rotondella sta lavorando per rimuovere il materiale radioattivo da quella che viene definita «fossa irreversibile»: un vascone di calcestruzzo interrato, circondato da muri di mattoni, costruito all' inizio degli anni Ottanta e contenente scorie nucleari prodotte fra il 1975 e il 1978. All' epoca l' impianto «riprocessava» barre esauste di combustibile di centrali, ricavandone nuovo combustibile.
Nel corso dei lavori, sono stati fatti alcuni carotaggi (fori con prelievo di materiale) nel terreno intorno al vascone. L' acqua trovata nei fori ha mostrato tracce di radioattività. Secondo Sogin, la situazione non è allarmante: l' area contaminata, è scritto nel comunicato, è «circoscritta ad un' area ristretta, nelle immediate adiacenze della fossa».
Intorno al deposito c' è un sistema di raccolta dell' acqua piovana e di falda, che viene convogliata in un pozzo di drenaggio. La radioattività in questo pozzo secondo Sogin si è mantenuta nei livelli ordinari. Nei altri pozzi intorno alla fossa, gli strumenti non avrebbero rilevato nulla.
«E' stato sollecitamente predisposto - è scritto nella nota - un piano di controlli straordinari della rete di monitoraggio ambientale. APAT e Arpab (le agenzie di controllo ambientale della Regione Basilicata, n.d.r.) stanno seguendo con attenzione le attività in corso, effettuando analisi in parallelo alle attività svolte da Sogin».
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