.jpg)
MATERA - «Un gioiello»: il ministro per i Beni culturali, Francesco Rutelli, ha partecipato con grande entusiasmo oggi a Matera alla inaugurazione del Museo della scultura contemporanea (Musma), ospitato a Palazzo Pomarici, un antico edificio settecentesco di 1.300 metri quadrati che sorge sulla «Civita», la parte più alta dei rioni Sassi.
Nella struttura museale - la prima del genere in Italia - promossa e gestita dalla Fondazione Zetema, sono ospitate 270 opere di 200 artisti italiani e stranieri. Tra questi Fausto Melotti, Sebastian Matta, Pericle Fazzini, Stanislav Kolibal David Hare, Josè Ortega, Michele Cascella, Duilio Cambellotti, Pietro Consagra, Antonietta Raphael Mafai, che hanno partecipato alle grandi mostre organizzate nei Sassi dal circolo culturale La Scaletta, e Pablo Picasso, Giò Pomodoro, Giacomo Manzù, Reuden Kadish, Eduard Habicher, Kengiro Azuma, Alina Kalczynska, Pietro Cascella, Marino di Teana e Medardo Rosso.
Le donazioni provengono dalle famiglie degli artisti, italiani e stranieri, da privati collezionisti, critici e e gallerie nazionali e internazionali. La collezione comprende sculture in bronzo, marmo, pietra, ferro, acciaio, terracotta, gesso, ceramica, cartapesta e tufo, ma anche disegni, incisioni, medaglie, libri d'arte dislocate lungo itinerario suggestivo, composto da ambienti ipogei un tempo destinate a cantine, stalle, magazzini di cereali e salette di caccia e da sale che si affacciano sull'habitat rupestre.
L'accesso al museo è caratterizzato dalla presenza della «Grande Genesi», una scultura del 1960 realizzata da Antonietta Raphael, ma ancbe da piccole opere come una litografia realizzata da Pablo Picasso intitolata «Ritratto di spalle». Per l'inaugurazione è stata attivata anche una mostra di piccole sculture dedicate all'opera di Pericle Fazzini. Il Museo ha anche una biblioteca, con tremila volumi, dedicata all'editore Vanni Scheiwiller.
Rutelli ha evidenziato «il risultato raggiunto, frutto di un'azione sinergica tra pubblico e privato» e ha definito il «Musma» un gioiello di cui andare orgogliosi. «È un gioiello - ha detto il ministro - di una terra antichissima che, testimonia orgogliosamente il suo passato. Non si rassegna di essere solo passato ma lo proietta dentro il futuro. Oggi i Sassi di Matera si trasformano restando fedeli alla propria vocazione, alla propria delicatezza e questo - ha concluso - permetterà a questa città, alla Basilicata, al Mezzogiorno non di ripiegare ma di tornare a crescere».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su