Sono due cittadini originari del Burkina Faso, bloccati dai Carabinieri per sfruttamento di immigrati clandestini nella raccolta del pomodoro. Altre 4 persone sono state denunciate a piede libero
19 Settembre 2006
POTENZA - Accusati di sfruttamento della manodopera per aver trasportato immigrati clandestini da utilizzare per la raccolta del pomodoro in aziende dell'alto Vulture-Melfese, due uomini - Sare Bombila, di 46 anni, e Dabre Issa, di 38, originari del Burkina Faso - sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Melfi (Potenza).
Aspetti delle indagini che hanno portato agli arresti - e alla denuncia in stato di libertà di altre quattro persone, accusate di aver tratto profitto dall'uso della manodopera clandestina - sono stati illustrati a Potenza dal comandante provinciale dell'Arma, tenente colonnello Domenico Pagano, e da quello della Compagnia di Melfi (Potenza), Gianfilippo Simoniello.
L'operazione è scattata con il blocco, sulla strada a scorrimento veloce Potenza-Melfi, di due furgoni carichi di extracomunitari. I due autoveicoli - che provenivano uno dal Napoletano, l'altro da Lavello (Potenza) - erano guidati da Bombila e Issa ed erano diretti ai campi di pomodoro della zona: «Quello del caporalato - ha detto Pagano - è un fenomeno molto diffuso soprattutto in Puglia. Grazie all'attività che stiamo svolgendo insieme all'Ispettorato del lavoro, è stato scoperto che oggi il fenomeno è gestito anche da extracomunitari e non più solo da italiani».
«I clandestini, tutti di nazionalità africana - ha aggiunto Simoniello - dormivano in casolari che si trovano tra Potenza e Melfi. Lavoravano 12 ore al giorno per quattro, cinque euro a cassonetto e di questi il 25 per cento spettava al caporale. Dalle indagini svolte non c'è un rapporto diretto tra il caporale e l'imprenditore. L'anello di congiunzione deve ancora essere identificato».
Nel corso dell'operazione sono state sequestrate anche agende che riportavano quanti cassoni l'extracomunitario aveva realizzato. Gli investigatori hanno stabilito che i lavoratori sfruttati producevano un «vantaggio economico» che per i «caporali» si aggirava sui diecimila euro al mese.
I Carabinieri hanno arrestato anche un'altra persona, Dabre Dasmane, di 38 anni: i controlli a suo carico hanno chiarito che l'uomo - anch'egli originario del Burkina Faso - era stato raggiunto da un ordine di espulsione dall'Italia emesso dal questore di Avellino nel 2002.
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