L'Acquedotto Lucano da alcuni mesi sta lavorando ad un progetto per attivare il primo impianto di fitodepurazione della Basilicata alla foce del fiume Cavone
07 Settembre 2006
POTENZA - Saranno le piante a disinquinare la costa jonica lucana, alla foce del fiume Cavone. Acquedotto Lucano da alcuni mesi sta lavorando per attivare il primo impianto di fitodepurazione della Basilicata. Anzichè i consueti impianti costruiti in cemento armato con sistemi di funzionamento attraverso apparecchiature elettromeccaniche, sarà il letto del fiume Cavone a restituire al mare di Pisticci (MT) acqua pulita, depurata, attraverso l'azione combinata di piante, fondo fluviale e reflui.
Attualmente gli scarichi provenienti da Pisticci, compresi gli abitati di Marconia e Tinchi, sono condotti direttamente al mare attraverso il canale Masseriale. Acquedotto Lucano provvederà a deviare il percorso dei reflui, collegando il canale al fitodepuratore, lungo un percorso di ossigenazione. Alla foce del fiume vi è l'area di lagunaggio, all'interno della quale sono presenti numerose specie vegetali (erbacee, arbustive ed arboree) autoctone. La foce del fiume Cavone è stata interessata ad un'attività di ricomposizione paesaggistica, attraverso la ricostituzione e il restauro della vegetazione e la sistemazione delle dune.
Si tratta di un impianto ecocompatibile, che potrà garantire vantaggi ulteriori, quali il riassetto della fascia costiera, il risparmio in termini di costi di realizzazione e di consumi energetici, l'assenza di odori e di rumori, nonchè ottime rese dal punto di vista della depurazione.
L'impianto di fitodepurazione è stato realizzato e collaudato nel 1997, ma da allora non è mai stato messo in esercizio. Acquedotto Lucano, d'intesa con il comune di Pisticci e con l'Autorità d'ambito delle risorse idriche, si è fatto carico di attivare e gestire l'impianto, sostenendone anche i relativi costi.
«Abbiamo ritenuto opportuno orientare il nostro impegno in favore di un intervento di sostenibilità ambientale - spiega Gerardo Marotta, direttore generale della società che gestisce il servizio idrico integrato -. L'utilizzo di questo tipo di tecnologia non solo rappresenta un notevole intervento per il recupero della qualità delle acque di balneazione, ma anche un'importante maglia di una rete di interventi finalizzati al recupero ed alla valorizzazione paesistico ambientale di questo tratto di costa».
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