Voglia di... Basilicata Tre comuni Calabri «Ci sentiamo lucani»

di PINO PERCIANTE

Via dalla Calabria per annettersi alla Basilicata. Tre comuni dell’alto Tirreno – cosentino, Tortora Praia a Mare e Aieta, vogliono lasciare la Calabria sentendosi penalizzati. Un comitato di cittadini sta raccogliendo le firme per chiedere l’annessione alla Basilicata. L'obiettivo della petizione è raggiungere, in ognuno dei tre comuni, la metà più uno degli aventi diritto al voto così da portare i rispettivi consigli comunali a deliberare una richiesta di referendum, come previsto dall'articolo 132 della Costituzione, per aggregarsi ad altra Regione. Il comitato civico si chiama «Passaggio a Nord Ovest» ed è stato presentato sabato sera nella sala consiliare del comune di Tortora gremita di gente. Oltre duecento persone hanno affollato l’aula. La presenza di così tanta gente testimonia l’interesse sull’argomento.

Il passaggio alla Basilicata dei tre comuni calabresi sarebbe giustificato, secondo i promotori, dal depotenziamento dei servizi sul territorio attuato negli ultimi anni in settori come la sanità e la giustizia, con la chiusura dell’ospedale di Praia e della sezione distaccata di Scalea del tribunale di Paola. «Per curarci – dice la vice presidente del comitato Anna Rita Pr aino – dobbiamo andare a Cetraro e per una causa a Paola percorrendo in media un’ora di macchina mentre ci verrebbe molto più comodo arrivare a Lagonegro che si trova a soli venti minuti».

L’alto tirreno cosentino è incastrato fra promontori rocciosi a picco sul mare, vallate e corsi d’acqua. Un paesaggio suggestivo. Dal punto di vista naturale, ma anche architettonico e artistico. Giacimento gastronomico pregevole. Da tempo insegue l’obiettivo di annettersi alla Basilicata. In base a buone ragioni. «Storiche innanzitutto – dice Anna Rita Praino -. Anticamente i confini della Lucania arrivavano fino al fiume Lao. La nostra, quindi, non è una provocazione ma ci sentiamo lucani e vogliamo tornare ad esserlo. Vogliamo ridare dignità al popolo dell’alto tirreno cosentino di ritornare alle sue origini lucane ». Quando si percorre la fondovalle del Noce non è visibile la distanza e la distinzione tra una regione e l’altra, anche se i cambiamenti di confine non avvengono mai senza conseguenze. Basti pensare a quello che è successo dopo la caduta del muro di Berlino.

Naturalmente qui si tratta di mutamenti molto meno epici. Non ci sono muri che crollano. Semmai, muretti. Questi cambiamenti non intaccano i confini nazionali. Solo quelli locali. Il secondo comma dell' articolo 132 della Costituzione prevede la possibilità per Province e Comuni di staccarsi e aggregarsi ad altre Regioni. Per poterlo fare occorre un referendum consultivo non vincolante in cui la maggioranza degli elettori della Provincia o del Comune interessato esprima questa volontà. Poi, con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, avviene il distacco da una Regione e l' aggregazione ad un’altra. «Abbiamo dato il via all'iter – dice la Praino - ma è bene non confondere i cittadini. Siamo alla prima fase, quella della petizione, che, eventualmente, porterà all’indizione del referendum che non è l’ultimo step della procedura perché poi ci sarà la fase legislativa, il cui approdo è il Parlamento per l’emanazione della legge».

Fino ad ora, l'unico precedente in Italia di secessione, e quindi di annessione a un' altra Regione, riguarda alcuni Comuni passati dalle Marche all' Emilia Romagna. «Fin qui – dice Rocco Trazza, presidente del comitato - abbiamo raccolto 1. 200 firme, ne servono 4. 800 per indire il referendum popolare per uscire dal territorio regionale calabrese e chiedere l’annessione alla Basilicata. In questi giorni allestiremo dei gazebo lungo il viale di Praia e nei punti strategici di Tortora. Comunque non sono poche 1. 200 firme considerato che le abbiamo raccolte solo con il passa parola». Nel frattempo anche gli amministratori locali strizzano l’occhio alla Basilicata. I sindaci di Tortora e Praia a Mare sostengono la mobilitazione dei loro concittadini. «Essendo periferia è chiaro che ci portiamo un retaggio di trascuratezza da parte della politica sovracomunale – dice il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia -. C’è da dire poi che abbiamo un’ amministrazione regionale che io definisco reggio centrica, nel senso che il presidente della Regione che è stato sindaco di Reggio sta continuando a fare il sindaco di Reggio. Non ho mai visto una sala consiliare così gremita». Per il sindaco di Praia, Antonio Pr atico, l’iniziativa del comitato «è lodevole e va supportata. Possiamo ottenere tanto e di più passando in Basilicata»
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