E' ancora bassa la consapevolezza tra gli amministratori che con il nuovo accordo Anci-Conai del 2004 entrare nelle filiere (in questo caso quella cartaia) conviene
13 Luglio 2006
POTENZA - «Solo in 27 comuni lucani, per un totale di 281 mila abitanti - su una popolazione di 600 mila unità - si effettua la raccolta differenziata di carta e cartoni in convenzione con Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica)». Lo ha reso noto, con un comunicato, il presidente dell' Ato uno di Potenza, Mario Brancale.
«E' ancora bassa la consapevolezza - è spiegato nella nota - che con il nuovo accordo Anci-Conai del 2004 entrare nelle filiere (in questo caso quella cartaia) conviene perchè alla raccolta differenziata si associa il riciclo e attraverso le convenzioni entrano soldi dai rifiuti ceduti alla filiera».
Brancale ha sottolineato «che in Basilicata nel 2005 sono entrati come introiti per carta e cartoni ceduti alla filiera del recupero-riciclo appena 356 mila euro (1,28 euro ad abitante) e ciò ha ricadute verso il basso nell'impegno economico dei riciclatori (le cartiere) verso le aziende che gestiscono il trattamento della raccolta differenziata della carta nei 27 Comuni lucani».
Dal rapporto Comuni Ricicloni 2006 di Legambiente - indagine che analizza i Comuni che praticano le percentuali più alte di raccolta differenziata - emergono luci e ombre su Basilicata e Sud: «Muro Lucano (Potenza) è l' unico comune meridionale sotto i diecimila abitanti a guadagnarsi il titolo di 'Comune Riciclonè, con il 38 per cento di raccolta differenziata, mentre tra i capoluoghi di Provincia nessun comune al Sud ha superato il 25 per cento di raccolta».
Per Brancale, «il trattamento moderno dei rifiuti non sembra ancora appartenere nè ai Comuni lucani nè a quelli meridionali».
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