Inchiesta Potenza - Gip di Como: gravi indizi ma revocate misure cautelari
A Vittorio Emanuele di Savoia, Ugo Bonazza, Roberto Salmoiraghi e Giuseppe Rizzani; relativamente all'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione
01 Luglio 2006
POTENZA - Il gip di Como, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha revocato la misura cautelare eseguita il 16 giugno scorso nei confronti di Vittorio Emanuele di Savoia, Ugo Bonazza, Roberto Salmoiraghi e Giuseppe Rizzani, relativamente all' accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
L' accusa si riferiva al cosiddetto «pacchetto completo» da offrire a facoltosi clienti del casinò di Campione d' Italia (Como): per tale reato è indagata anche una prostituta dell' Est europeo, per la quale però il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, non ritenne di emettere una ordinanza di misura cautelare.
Secondo quanto si è appreso, il gip di Como ha confermato i «gravi indizi» a carico dei quattro indagati, ma ha evidenziato la mancanza delle esigenze cautelari, perchè non vi è più il pericolo di inquinare le prove e il pericolo di fuga: in sostanza l' associazione per delinquere che aveva come obiettivo lo sfruttamento della prostituzione ha cessato di esistere con gli arresti del 16 giugno.
La posizione dei quattro indagati però non si è modificata in seguito alle decisioni del gip di Como: Vittorio Emanuele di Savoia, l' imprenditore Ugo Bonazza e il sindaco di Campione d' Italia, Roberto Salmoiraghi restano agli arresti domiciliari, dove sono stati collocati dal gip di Potenza. Giuseppe Rizzani era e rimane libero.
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