
ROMA - Il Tribunale del riesame ha mantenuto a Potenza il filone dell'inchiesta sull'associazione per delinquere che avrebbe fatto capo al principe Vittorio Emanuele di Savoia, accogliendo la tesi del Pm Henry John Woodcock e del giudice per le indagini preliminari Alberto Iannuzzi, secondo la quale, essendo impossibile stabilire dove l'associazione si sia formata, ed avendo questa agito in vari luoghi, vale la competenza del giudice del territorio dove ha sede il Pm che per primo ha iscritto la notizia di reato.
Il riesame ha, invece, trasferito a Roma, per competenza territoriale, il filone riguardante le due ipotesi di corruzione ai monopoli di Stato da parte della «banda del principe», quella a favore di Rocco Migliardi e quella a favore di Gennaro Zambrano, poiché il reato sarebbe stato consumato nella capitale. Sempre per competenza territoriale, il riesame ha trasferito a Como il filone riguardante la corruzione al Casinò di Campione d'Italia. Anche in questo caso, la «banda del principe» avrebbe agito solo nell'enclave italiana in Svizzera, ed è stata, quindi, rilevata l'incompetenza per territorio della magistratura potentina.
In sostanza, la Procura della Repubblica di Potenza continuerà ad indagare su un'associazione per delinquere di cui farebbe parte Vittorio Emanuele di Savoia: è il risultato delle decisioni del Tribunale del riesame di Potenza.
La Procura della Repubblica approfondirà alcuni episodi che sono emersi durante l'inchiesta, come ad esempio quello relativo alla proposta fatta ad Emanuele Filiberto di Savoia di fargli acquistare una villa confiscata ad un mafioso: «Si tratta evidentemente - ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante - di una millanteria, dal momento che è impossibile vendere un bene confiscato alla mafia in questo modo. Ma è - ha aggiunto Galante - un esempio di filone di indagine legato all'associazione per delinquere su cui continueremo ad indagare. La decisione del Tribunale del riesame che ci lascia l'inchiesta sull'associazione per delinquere - ha concluso il Procuratore - dimostra che non siamo andati a farfalle».
Ecco nel dettaglio le decisioni odierne del Tribunale del Riesame di Potenza.
- ROBERTO SALMOIRAGHI (sindaco di Campione d'Italia) - Dal carcere passa agli arresti domiciliari, per l'accusa di corruzione al casinò di Campione per il contratto da «porteur» a Rocco Migliardi. Il fascicolo viene però trasferito a Como per competenza territoriale.
Viene annullata l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari per l'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione al casinò.
- ACHILLE DE LUCA (consulente aziendale) - Esce dal carcere, ma viene messo agli arresti domiciliari per l'associazione per delinquere generica, l'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione dei dirigenti dei Monopoli a favore di Rocco Migliardi e la corruzione ai Monopoli a favore di Gennaro Zambrano.
I fascicoli sulle due ipotesi di corruzione ai Monopoli vengono trasferiti a Roma. Il Riesame ha annullato l'ordinanza per la pirateria informatica contro il sito www.pravdanews.com su istigazione di Emanuele Filiberto e ha trasferito il fascicolo da Potenza.
- UGO BONAZZA (imprenditore veneto) - Rimane agli arresti domiciliari per le stesse ipotesi di reato di De Luca. L'associazione per delinquere generica rimane a Potenza, le due accuse sui Monopoli vanno a Roma. Viene trasferito a Como il fascicolo sulla corruzione al casinò. Viene annullata l'ordinanza per quanto riguarda l'associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione al casinò.
- GIUSEPPE RIZZANI (facoltoso milanese) - Torna in libertà dagli arresti domiciliari, dove si trovava per la corruzione al casinò e per il favoreggiamento della prostituzione nei confronti di Vittorio Emanuele. La sua posizione viene trasmessa a Como per la prima ipotesi di reato e a Milano per la seconda.
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