Il collegio ha confermato i «gravi indizi» e ha mantenuto a Potenza le indagini sull'associazione per delinquere. Poi ha deciso su competenza per stralci e arresti domiciliari
30 Giugno 2006
POTENZA - Il Tribunale del riesame di Potenza ha preso le due decisioni relativamente all'inchiesta, coordinata dal pm Henry John Woodcock, e che ha coinvolto anche l'erede dei Savoia. Innanzitutto va segnalato che il collegio ha confermato i «gravi indizi» e ha mantenuto a Potenza le indagini sull'associazione per delinquere.
Poi ha deciso la remissione in libertà di Giuseppe Rizzani, l'intermediario di quella che viene considerata dagli inquirenti la banda del principe Vittorio Emanuele, arrestato il 16 giugno scorso e che si trovava agli arresti domiciliari.
Il Tribunale ha revocato la misura cautelare e ha disposto il trasferimento del fascicolo a Como per l'accusa di corruzione per la nomina del procacciatore di clienti al casinò di Campione d'Italia; e a Milano per quella di concorso nel favoreggiamento della prostituzione per le donne procurate a Vittorio Emanuele.
Il Tribunale, poi, ha concesso di arresti domiciliari ad faccendiere Achille De Luca. Stessa sorte per il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, che lascia il carcere di Potenza per essere trasferito agli arresti domiciliari. Invece, l'imprenditore veneto Ugo Bonazza resta agli arresti domiciliari.
Relativamente alle decisioni, il pm non ha voluto commentare: «Non ho nulla da dire. Le domande vanno rivolte al Procuratore della Repubblica».
Marisa Ingrosso
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