Il gip di Potenza ha ritenuto aggravato il quadro indiziario a carico di Fausto Del Vecchio. Nell'ambito del suo lavoro nei Servizi avrebbe saputo dell'inchiesta informandone il presunto capo dei truffatori, Massimo Pizza
12 Maggio 2006
POTENZA - L' ex agente del Sisde Fausto Del Vecchio - arrestato sabato scorso nell' ambito dell' inchiesta sulla banda specializzata in megatruffe ai danni degli imprenditori - resterà nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: lo ha deciso oggi il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, che dispose l' arresto dello 007 e che ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dai suoi difensori.
Secondo quanto si è saputo, il gip ha ritenuto aggravato il quadro indiziario a carico di Del Vecchio, che ha lavorato nelle sedi del Sisde di Perugia e Roma e che, proprio nella sua veste di agente segreto, venne a conoscenza dell' inchiesta condotta dal pubblico ministero di Potenza, Henry John Woodcock, sulla banda dei truffatori. Egli, infatti - secondo l' accusa - informò Massimo Pizza (il presunto capo della banda) che il pm aveva chiesto ai servizi segreti - ricevendone una risposta del tutto negativa - se fosse vera la circostanza che lo stesso Pizza apparteneva al Sisde o al Sismi.
Il gip, inoltre - sempre secondo quanto si è appreso - ha considerato in un certo senso aggravata, dal punto di vista delle esigenze cautelari, la posizione di Del Vecchio. Valutati gli elementi emersi dagli interrogatori di garanzia di alcuni indagati e dello stesso Del Vecchio, il gip considererebbe quest' ultimo inserito a pieno titolo nell' associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla ricettazione e al millantato credito sgominata dalla Polizia una settimana fa. In particolare, comunque, Del Vecchio partecipò alla truffa ai danni di due imprenditori laziali - uno dei quali è stato arrestato ma è già tornato in libertà, sempre per decisione del gip - ai quali fu sottratto circa un miliardo delle vecchie lire.
Iannuzzi, inoltre, ha respinto anche la richiesta di remissione in libertà fatta dai difensori di Achille De Luca, accusato di aver partecipato a diverse truffe, fra le quali quelle ai danni di imprenditori di Potenza e di Forlì, che hanno perso centinaia di migliaia di euro, finiti nelle tasche di Pizza e di altri componenti della banda. De Luca, detenuto nel carcere di Potenza, in occasione dell' interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere: i suoi legali hanno deciso di presentare ricorso al Tribunale del riesame contro l' ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.
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